“Un futuro sostenibile per la Val Trebbia” A Bobbio un incontro pubblico

L’associazione “Comitato Terme e val Trebbia” organizza per venerdì 23 luglio dalle ore 20.30 (Palazzo comunale di Bobbio – Sala congressi – 3° piano) un incontro dal titolo “Costruire il futuro sostenibile. Sfide e mete per la val Trebbia”. All’incontro pubblico – spiegano i promotori – sono stati invitati gli amministratori locali “per avviare il percorso di scelte sostenibili e condivise”.

“E’ possibile – si legge nella presentazione della serata – un Piano di Urbanizzazione Generale del territorio che tenga insieme obiettivi di sviluppo, valorizzazione risorse e sostenibilità? E’ questa la scommessa che si apre col PUG. L’Unione dei Comuni alta val Trebbia dovrà, col prossimo Pug di area vasta, progettare il futuro del territorio, decidendo quali funzioni sviluppare e quali limitare, in ottemperanza alla legge regionale 24 sul consumo di suolo zero. E’ importante ricordare che si tratta di un processo partecipato, che richiede accanto a sindaci e tecnici anche il coinvolgimento degli abitanti, per rappresentare i loro bisogni. Una scadenza importante: cosa occorre perchè gli interessi privati siano equilibrati con quelli pubblici e il tutto sia sostenibile per l’ambiente?”

“Abbiamo imparato dalla crisi che per superarla occorrono servizi di qualità. Com’è la situazione in val Trebbia? Con quali risorse/ fragilità fa i conti? Le risorse sono principalmente il territorio e le persone. Le persone con i loro bisogni correlati di lavoro, servizi, connessione affidabile, scuola, formazione. Quali lavori spariscono e quali restano? Quale formazione diventa indispensabile per accedere ai lavori che ci saranno? La risorsa territorio, al tempo stesso risorsa turistica e criticità. Che cosa lascia il turismo di massa nella valle? Cosa richiede invece un turismo di qualità, sostenibile per territorio ed abitanti? Tra le risorse, resta sprecata quella delle acque termali, dove la ricerca è rimasta ferma dal 2018 . Eppure è di questi giorni l’apertura a Bobbio di un centro privato di cura termale. Quindi il bisogno di cura per le malattie respiratorie è confermato, quello che manca è la possibilità di farlo in una struttura pubblica e con l’acqua del posto, anziché trasportata da Tabiano in bottiglia. Dovrebbe essere un motivo sufficiente per indurre l’Unione Comuni val Trebbia-Luretta a concludere i lavori a conferma delle acque sotto San Martino. Su che servizi sanitari possono contare i 7.737 abitanti? Che scarto c’è tra la sanità territoriale prevista dalla normativa e quella che effettivamente trovano gli abitanti?”.

“La scadenza del PUG può essere l’occasione per: superare la frammentazione amministrativa tra i comuni; progettare un PUG coerente e sostenibile per la valle; definire la destinazione d’uso di San Martino, dato che i precedenti permessi di costruire sono tutti scaduti nel 2015; recuperare le acque termali a sostegno della sanità pubblica territoriale; progettare un turismo di qualità, con percorsi differenziati e sicuri, capaci di collegare i punti di interesse e le aree interne”.

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