“Uscire dall’accerchiamento culturale della prepotenza del pensiero gay”

Riceviamo e pubblichiamo la posizione di Livio Podrecca dell’Unione Giuristi Cattolici sulla vicenda dello spettacolo delle Drag Queen negato dall’Amministrazione comunale. Ecco il testo:

La questione dei Drag Queen di cui in questi giorni riferisce la cronaca dà lo spunto per alcune considerazioni di carattere più generale. Premesso che ritengo che quella della cosiddetta ‘fluidità del gender’ sia sul piano antropologico una sciocchezza, una grossolana falsificazione del linguaggio e della realtà con la quale, con l’abbondante ricorso alla intimidazione ed alla gogna mediatica, si vuole pervicamente privare di significato la differenza sessuale, il matrimonio e la famiglia, e destrutturare, così, la società, aprendo le porte alla dissolutezza sessuale nella quale si vuole, corrompendoli ancora in tenera età, coinvolgere i bambini, credo che i tempi siano maturi, per chi non le condivida, per uscire dal silenzio che ha sempre accompagnato le oscenità delle manifestazioni pubbliche delle pratiche omosessuali e pro gender, per contestarle e metterle quanto meno in discussione secondo verità e ragionevolezza o, come ha fatto la consigliera Zanardi, sotto il profilo educativo.

Sono infatti convinto, sempre con il massimo rispetto alle persone ed alle loro storie, che occorra uscire dall’accerchiamento culturale al quale ci ha fino ad ora costretto la prepotenza del pensiero gay, che non ammette obiezioni né riserve. Non farlo ci espone alla dittatura del pensiero unico, ed al divieto delle difformi condotte sul piano educativo, dell’insegnamento, della scienza, della libertà di religione che si agita, per esempio, dietro il DDL Zan, in questi giorni in discussione in Senato. Credo che occorra affrontare, finalmente e pubblicamente, la questione della educazione al gender nella sua interezza, che non può essere imposta né obbligare chi ne dissente. Non sulla scorta fuorviante del politicamente corretto. Ma con il ritorno ai veri fondamenti dell’umano, dai quali il mondo occidentale in preda alla follia pare da tempo decisamente in fuga.

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