Bobbio Film Festival, premiati “Favolacce” e “Miss Marx” fotogallery

Bobbio Film Festival, “Favolacce” dei fratelli D’Innocenzo, già vincitori dell’edizione 2018, e “Miss Marx”, di Susanna Nicchiarelli, si aggiudicano rispettivamente il Gobbo d’oro e il Gobbo d’argento.

Nella serata conclusiva della manifestazione, ideata da Marco Bellocchio 24 anni fa, sono stati assegnati anche il premio Libertà a “La terra dei figli”. Riconoscimenti sono andati anche ai giovani appassionati di cinema, studenti del corso di critica promosso dalla Fondazione Fare Cinema che rappresentano la giuria del festival. Il premio Lions, dedicato alla memoria di Beppe Ciavatta amico della famiglia Bellocchio, è andato a Lorenzo Infanti, mentre Carola Pattarini ha vinto il contest organizzato, la scorsa primavera, dal liceo Gioia e dalla Fondazione Fare Cinema.

Dopo la premiazione è stata la volta dei ‘corti’ realizzati durante i corsi di alta formazione cinematografica, organizzati negli ultimi anni da Fondazione Fare Cinema, presieduta da Marco Bellocchio e diretta da Paola Pedrazzini. La prima opera in proiezione è Passatempo, per la regia di Gianni Amelio, con la partecipazione di Renato Carpentieri e Daouda Sissoko.

LA TRAMA – Il passatempo di un anziano sono le parole crociate su La Settimana Enigmistica. Ci gioca ripetutamente con un ragazzo di colore, tra immaginazione e realtà. Uno dei due a turno ha sempre un’arma a portata di mano. Non essere all’altezza del passatempo può rivelarsi questione di vita o di morte. Il rapporto con gli immigrati è inevitabilmente asimmetrico, come un gioco mortale. La parabola di Amelio, che sintetizza le questioni di fondo de Lamerica e La tenerezza nello spazio allegorico e onirico di un cortometraggio, non potrebbe essere più lucida, trasparente, feroce nel suo parlare dell’indicibile razzismo contemporaneo, addirittura ludico nella sua estrema pericolosità.

Il secondo corto in proiezione è Se posso permettermi, per la regia di Marco Bellocchio, protagonisti Fausto Russo Alesi, Pier Giorgio Bellocchio, Giorgia Iolanda Barsotti, Eugenia Delbue, Federica Ombrato, Giorgia Fasce.

LA TRAMA – Chi è l’uomo che si aggira nel piccolo borgo interpellando donne sconosciute e dispensando osservazioni impietose? Non ha altra scelta dal momento che la furia di un tempo in lui ha ceduto il posto all’immaginazione e al vaglio di quei minimi dettagli che fanno di lui un osservatore premuroso piuttosto che un attore della vita. In questo piccolo film è concentrato l’intero universo di Bellocchio che spesso e volentieri si manifesta attraverso maschere pirandelliane come quella del protagonista. L’attenzione per i particolari infinitesimali corrisponde a una vocazione dell’autore che da sempre sceglie i percorsi indiziari per esplorare con pungente propensione allusiva le persistenti zone d’ombra della storia italiana.

L’ultimo corto della serata è Zombie, di Giorgio Diritti (direttore dell’edizione 2021 del corso Fare Cinema), con Elena Arvigo e Greta Buttafava.

LA TRAMA – Inutilmente il giorno di Halloween Camilla all’uscita da scuola si illude che ad aspettarla ci sia suo padre. C’è sua madre Paola che le preannuncia una sorpresa per quel giorno speciale. A casa traveste la figlia da zombie per andare casa per casa all’insegna del motto “dolcetto o scherzetto”. Ma c’è ben poco da divertirsi, se la visita della piccola bambina mascherata ha un secondo fine. Giorgio Diritti condensa in una piccola vicenda di tensioni coniugali la consueta predisposizione a guardare con gli occhi dei bambini, che spesso, come in questo caso, al sopraggiungere della vigilia di Ognissanti, sono le vittime designate: allusivamente indossando abiti da “morti viventi” fungono da testimoni silenziosi di un mondo irrimediabilmente compromesso nel profondo dagli adulti.

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