Malore improvviso per un 65enne: la corsa col defibrillatore per salvarlo

Tanto sangue freddo, un defibrillatore a portata di mano, il tempismo e la preparazione dei soccorritori. Tutto questo ha permesso a Castellarquato di rianimare un 65enne improvvisamente colto da malore.

E’ accaduto nella prima serata di mercoledì 18 agosto nei pressi del ristorante Stradivarius, lungo la strada che porta alla Rocca. A raccontare i fatti è Matteo Seletti, gestore del ristorante e la prima persona che ha prestato soccorso al 65enne, il proprietario dell’edificio. “L’ho trovato semiaccasciato – spiega Seletti – sulle ginocchia davanti al portabagagli della sua auto e aveva già perso i sensi. Così l’ho spostato e coricato per terra, mi sono reso subito conto che si trovava in arresto cardiaco. A quel punto insieme ad altri passanti abbiamo chiesto aiuto e così si sono presentate le due persone che hanno concorso insieme a me ad attuare le operazioni di salvataggio. Un soccorritore della Croce Rossa di Piacenza fuori servizio e un medico anestesista. E’ avvenuto tutto molto rapidamente ma siamo riusciti a mantenere i nervi saldi”.

“Il soccorritore si è messo subito in contatto telefonico – prosegue – con il 118 che ha gli comunicato la presenza del defibrillatore più vicino nella sede del municipio. Io mi sono precipitato di corsa in comune, a 300-400 metri di distanza, e ho portato sul posto il dispositivo. E’ stato preso in consegna dal medico che lo ha applicato al signore privo di conoscenza”. Attimi concitati ma che possono rivelarsi davvero decisivi per salvare una vita. “Ho visto il medico e il soccorritore che sono intervenuti sull’uomo per defibrillarlo e sono riusciti a rianimarlo”. Poco dopo sono giunti i soccorsi del 118 con l’auto infermieristica e anche l’eliambulanza da Parma atterrata al campo sportivo per il rendez vous con l’ambulanza della Pubblica di Lugagnano. Il 65enne è stato intubato e caricato sull’elicottero, la sua destinazione la rianimazione dell’Ospedale Maggiore di Parma dove le sue condizioni restano critiche.

“Non ho fatto nulla di straordinario – sottolinea Seletti – insieme ad altre due persone ho dato il mio contributo per cercare di salvare una vita, credo che chiunque al posto mio lo avrebbe fatto. Speriamo sia servito”.

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