Faisa Cisal contro il ministro Giovannini “No ai controllori sceriffo sui bus”

La nota stampa di Fabrizio Badagnani della Faisa Cisal Piacenza

A pochi giorni dall’inizio in presenza delle lezioni scolastiche il Prof. Enrico Giovannini, Economista e Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, ha previsto che i controlli a bordo sui mezzi pubblici delle linee guida di contenimento Covid, dispenser per igienizzazione mani, capienza 80%, uso mascherine e distanziamento, siano a cura del personale viaggiante con la reintroduzione dei controllori. Dopo che qualcuno avrà spiegato al Ministro la follia annunciata, con impossibilità per costi e tempistica del raddoppio del personale viaggiante, oltre a non capire a quale figura professionale sotto l’aspetto operativo di stesse riferendo, proposta ampiamente contestata dal Segretario Nazionale della Faisa Cisal Muro Mongelli, la stessa è stata tramutata nel controllo da parte dei verificatori dei titoli di viaggio e autisti. Una proposta che dimostra che il Ministro non sa di cosa sta parlando, non conosce il mondo dei trasporti, ne ignora i numeri e attiva soluzioni irrazionali che violano le norme contrattuali.

A parte la disinformazione generale che alcuni mezzi d’informazione stanno diffondendo sul fatto che i verificatori non sarebbero Pubblici Ufficiali, mentre per poter svolgere i loro compiti è vero l’esatto contrario, (Corte di Cassazione, Sentenza 27 maggio 2019, n. 23223 “ Il verificatore dei titoli di viaggio dipendente di un’azienda di trasporto pubblico locale, riveste, se in servizio, la qualità di pubblico ufficiale, essendo munito dei poteri autorizzativi e certificativi previsti dall’articolo 357, co. 2 , Cp., di conseguenza, chi reagisce alla legittima richiesta del controllore in servizio di esibire il biglietto di viaggio, minacciandolo e cagionandogli lesioni personali, commette il reato di resistenza a pubblico ufficiale punito dall’articolo 337 Cp”), dopo innumerevoli aggressioni e violenze subite da verificatori titoli di viaggio e autisti è semplicemente pazzesco pensare di demandare ulteriori compiti specifici di Polizia a queste categorie di Lavoratori, alle prese quotidiane con soggetti pluri denunciati, spesso liberi di circolare con svariati fogli di espulsione, che non hanno il minimo timore ad aggredire anche Forze di Polizia e Carabinieri.

Scandalosa è anche la mancata ferma presa di posizione al riguardo delle associazioni Datoriali che rappresentano le aziende di TPL. Altrettanta indignazione è per il Ministro degli Interni Lamorgese, che avrebbe il compito di occuparsi di garantire la sicurezza a bordo del personale viaggiante facendolo assistere dalle Forze di Polizia, ulteriore utopia visti i numeri a disposizione.

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