Fondi per le imprese in Appennino, bando più snello e 2,5 milioni di risorse

Potrà contare su una procedura più snella il bando regionale che stanzia i primi 2,5 milioni di euro a favore delle attività imprenditoriali attive nelle aree montane, per interventi di acquisto, recupero, riqualificazione di strutture o spazi produttivi e per investimenti in macchinari, attrezzature e impianti.

L’agevolazione – decisa dalla Regione per venire incontro alle esigenze manifestate dagli stessi imprenditori – prevede in particolare la possibilità di presentare una documentazione semplificata nel caso del solo acquisto di macchinari. E’ quanto prevede la delibera della Giunta regionale n. 1299 del 2 agosto pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione n. 251 dell’11 agosto. Il provvedimento posticipa anche il termine per la presentazione delle domande – per tutti i tipi di intervento – che passa dal 16 al 17 settembre 2021 e specifica alcuni passaggi relativi, tra l’altro, alla prima data utile per l’avvio del progetto, per la rendicontazione delle spese e il calcolo dell’impatto occupazionale.

Con il Fondo per le imprese montane la Regione compie un nuovo, ulteriore passo a sostegno della crescita e dello sviluppo delle aree appenniniche. E lo fa prevedendo contributi per le imprese – nuove o già esistenti – che operano in uno dei 119 Comuni montani dell’Emilia-Romagna in tutti i comparti produttivi, escluso il settore primario (le aziende agricole usufruiscono di specifici finanziamenti del Programma regionale di sviluppo rurale), ma compreso quello della trasformazione agroalimentare (entro il limite di 15 addetti). Gli aiuti sono a fondo perduto nella misura del 70% della spesa ammissibile, e riguardano appunto interventi di acquisto, riqualificazione, ristrutturazione e/o ampliamento di edifici e strutture o investimenti in macchinari, attrezzature e relativi impianti.

Il bando prevede punteggi aggiuntivi per i progetti che comportino un impatto occupazionale in incremento, per quelli presentati da imprese localizzate nei comuni con una popolazione fino a 5mila abitanti, per quelli di imprese con sede in un Comune di alta montagna e per le realtà produttive che operano nei comuni a più alta fragilità di tipo demografico, sociale ed economico.

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