Lo stretto di Messina a nuoto e una grande lezione “I limiti sono solo nella nostra mente”

Più informazioni su

“Perché l’ho fatto? Perché volevo uscire dalla zona di comfort e andare “fuori controllo”, per ricordarmelo tutte le altre volte che la vita mi proporrà una situazione di difficoltà e la mente cercherà di farmela evitare”.

Così il piacentino Giovanni Sgorbati spiega le ragioni che l’hanno spinto a compiere l’impresa di attraversare a nuoto lo Stretto di Messina, il lembo d’acqua di pochi chilometri che separa Calabria e Sicilia. Una sfida partita qualche mese fa e portata a termine il 6 agosto, insieme a un gruppo di altre persone. “C’erano tutte le condizioni per dire no – racconta in un lungo post su facebook -, non nuotavo da 7 anni e non avevo mai preso una lezione di nuoto in vita mia. Inoltre le piscine avrebbero riaperto solo il 15 maggio quindi non potevo iniziare subito ad allenarmi. Ho deciso comunque di accettare la sfida e il 15 maggio mi presento in piscina per la mia prima lezione di nuoto che inizia così: infradito dimenticate a casa e mentre parlo con il mio istruttore mi accorgo di aver indossato il costume al contrario, con l’allacciatura dietro”.

“Inizio a fare qualche lezione – continua – e a pensare che forse ho messo l’asticella un po’ troppo in alto, quindi inizio con le classiche frasi: ma chi te l’ha fatto fare? Cosa pensi di riuscire a fare in così poco tempo?”. Nonostante questo incomincio a a ottenere qualche risultato e a vedere che la cosa è quasi fattibile.  Finché a metà luglio ho inspiegabilmente un crollo e i tempi iniziamo ad alzarsi, provo a mettere in atto qualche strategia ma niente da fare. Oramai la data si avvicina e c’è poco da fare, posso solo gestire la mente e continuare ad allenare il respiro, il mio migliore alleato nelle situazioni difficili. Il giorno della traversata è stato un susseguirsi di emozioni incredibili – confida nel suo post -. I primi metri di affanno per capire in che direzione andare e poi tutto è sprofondato in una sensazione di flow accompagnata dal blu profondo del mare e dagli sguardi delle persone con cui avevo deciso di condividere questa esperienza. Non smetterò mai di ringraziare queste persone perché in quel momento ho davvero capito cosa significa aiutarsi e soprattutto condividere un emozione. Da solo non ce l’avrei mai fatta”.

Un’esperienza che ha lasciato un grande insegnamento. “Ho capito – afferma il giovane piacentino – che il più delle volte i limiti sono solo nella nostra mente. Che la felicità si trova oltre la paura. Che avere un perché forte ti fa superare qualsiasi cosa. Che se ti circondi di persone giuste quasi nulla è impossibile”.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.