“Misure più severe contro le baby gang, anche il divieto di accesso ai social”

Pd: “Prevenire baby gang violente impedendo ai giovani l’accesso ai social” – La nota stampa

Prevenire le aggregazioni giovanili violente di strada, adottando come contrasto la sospensione dai profili social e l’innalzamento – per chi ha ricevuto condanni per retai contro la persona – dell’età per conseguire la patente di guida. In una interrogazione, il Pd, prima firmataria Katia Tarasconi (Partito Democratico), chiede alla Regione “quali misure intende adottare, nell’ambito delle proprie competenze, e con il coinvolgimento di tutti i protagonisti della Comunità educante, al fine di prevenire la formazione di aggregazioni giovanili violente di strada, che, oltre a rappresentare una questione educativa-sociale rilevante e un fattore di insicurezza, possono anche determinare un danno all’immagine al territorio regionale, in particolare per le aree a vocazione turistica”.

La Giunta regionale, poi, dovrebbe sollecitare il governo ad adottare misure di contrasto più incisive “fra cui ad esempio un maggiore utilizzo di misure cautelari, quali la sospensione dei profili social o la loro eventuale chiusura, e pene in caso di condanna che prevedano anche l’innalzamento dell’età per l’acquisizione della patente di guida (dagli attuali 18 anni a 20 per i componenti delle aggregazione giovanili violente di strada che risultino condannati definitivi dall’autorità giudiziaria per reati contro la persona)”.

La pandemia ha inciso in modo negativo sugli stili di vita di molti adolescenti. Se sono diminuiti i consumi di alcol e droga, scrivono i dem, “tuttavia si riscontra un incremento di situazioni quali autolesionismo, self cutting, disturbi alimentari, tentativi di suicidio e aumento dell’aggressività, oltre all’incremento dell’utilizzo di internet” che ha generato un maggior numero di atti di cyberbullismo. Nell’atto ispettivo si prende spunto da due episodi avvenuti a Piacenza: un 12enne sarebbe stato malmenato da due più grandi per rubargli la felpa griffata, mentre un 13enne è stato costretto a tornare a casa scalzo perché le scarpe gli erano state tolte da altri coetanei. Episodi di sopraffazione, poi, sarebbero avvenuti in riviera e in altri centri, sempre a opera di minori o di gruppi organizzati in baby gang, spesso riunitisi attraverso le chat in internet. E le “gesta” di questi ragazzi vengono poi diffuse sui social, un comportamento che può innescare “un effetto di contagio sociale”.

I consiglieri del Pd, infine, ricordano che la Giunta, con la delibera 456 del 2021, ha stabilito contributi per la realizzazione di “progetti finalizzati alla promozione della legalità, fra cui quelli per la prevenzione di bande di strada e, in generale, di forme di devianza di aggressioni giovanili violente hanno la priorità per la concessione dei contributi”. L’interrogazione è stata firmata anche da Andrea Costa, Marcella Zappaterra, Roberta Mori, Nadia Rossi, Manuela Rontini e Marilena Pillati.

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