Unione Bassa val d’Arda verso lo scioglimento “Incertezza sul futuro dei lavoratori”

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Intervento a firma di Alberto Gorra (FP Cgil), Matteo Casetti (Cisl FP) e Gianmaria Pighi (Uil FPL) in merito all’imminente recesso di cinque Comuni e prossimo scioglimento dell’Unione Bassa val d’Arda Fiume Po

L’avviamento delle procedure formali per il recesso di cinque dei sette comuni componenti l’Unione Bassa Val d’Arda Fiume Po è  un evento che non stupisce e rispetto al quale FP-CGIL CISL FP e UIL Fpl da tempo hanno espresso le proprie preoccupazioni. L’Unione muore non perché si tratti di una scelta sbagliata o perché generi costi più elevati o tantomeno cattiva erogazione dei servizi. l’Unione muore perché i comuni in particolare negli ultimi 18 mesi hanno deliberatamente scelto di non investire su di essa, non dandole gli strumenti per funzionare adeguatamente. La crisi amministrativo-gestionale che ne è seguita non è che il risultato di questa scelta, in primo luogo da parte di chi si appresta a recedere ed ha reso minoritario ogni tentativo di recuperare il destino dell’Ente.

Ad oggi e nonostante le nostre sollecitazioni la riallocazione dei dipendenti e dei tanti lavoratori che operano sulla base di convenzioni e appalti, soprattutto nel settore dei servizi sociali, insieme alla riorganizzazione dei servizi finora conferiti all’Unione non vedono orizzonti chiaramente definiti. Le generiche rassicurazioni sulla tenuta dei servizi e la garanzia dei lavoratori, di fronte alle molte complessità tecniche da affrontare per il futuro e alle attese dei cittadini, non possono bastare. Anche per questo lo scorso 13 luglio è stato aperto lo stato di agitazione dei lavoratori e ci apprestiamo ad incontrare nuovamente il Presidente dell’Unione di fronte al Prefetto il prossimo 17 agosto. Abbiamo inoltre portato il confronto anche in sede di Distretto di Levante, per sollecitare attenzione circa la garanzia degli standard qualitativi e l’omogeneità degli interventi in ambito sociale.

Abbiamo chiesto e continueremo a chiedere il rispetto degli impegni assunti, senso di responsabilità e capacità di visione per il futuro ai sindaci, elementi che ad oggi non riusciamo purtroppo compiutamente a vedere.

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