Alternativa per Piacenza si presenta. “Sceglieremo insieme il candidato sindaco del centrosinistra” foto
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Alternativa per Piacenza si presenta, affidandosi a due giovani ragazzi, Francesco Lo Parco e Costanza De Poli, poco prima di lasciare il palco di Teatro Gioia all’ospite della serata, lo scrittore ed ex magistrato Gianrico Carofiglio. Un’occasione per rompere il ghiaccio in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno, insieme all’autore del saggio “Della gentilezza e del coraggio”.
“Finalmente abbiamo l’occasione di raccontare qualcosa di bello e nuovo, frutto di un percorso di confronto – ha detto Francesco Lo Parco – che ha dato a tutti la possibilità di esprimere il proprio contributo”. Alternativa per Piacenza è un “progetto in cui i contenuti hanno prevalso sulle provenienze, un percorso veramente civico per una città aperta, più giusta e sostenibile. Diversa dalla città che abbiamo visto, una Piacenza intrappolata in un pantano di disoccupazione, cattiva gestione e vicende giudiziarie. Per questo abbiamo fatto nostra la famosa frase di Robert Frost: il modo migliore per venirne fuori è buttarsi dentro”. E a proposito di chi, al di là di anticipazioni e gossip, sfiderà il centrodestra alla prossima tornata elettorale, Lo Parco dice “sceglieremo insieme il candidato sindaco o la candidata sindaca per la città di Piacenza”.
Tocca poi a Costanza De Poli leggere il programma – o meglio la dichiarazione di intenti – di Alternativa per Piacenza, frutto “di un percorso di partecipazione dal basso durato 10 mesi, il metodo migliore per combattere il centrodestra, nel giusto clima di fiducia e lealtà. E’ la premessa per far vivere un’esperienza politica e culturale diversa, e disegnare il futuro che Piacenza merita. Un futuro progettato con l’algoritmo della speranza, che metta al centro la tutela dell’ambiente, la difesa del lavoro e il diritto/dovere dei giovani a vivere una vita piena”.
Il giornalista Mattia Motta, portavoce di Alternativa per Piacenza, ha poi dialogato con Carofiglio, toccando diversi temi, a partire dalla politica. Per renderla più viva e far sentire protagonisti i cittadini, invece di ricorrere a ideali non più praticabili di democrazia diretta, dice Carofiglio, ben vengano percorsi come quello intrapreso da Alternativa per Piacenza. “Partecipare, discutere, serve: per la democrazia l’assenza di buone domande è dannosa, certo non si può vivere nel dubbio per partito preso, per narcisismo politico. Questo è malsano, mentre il confronto deve servire a trovare soluzioni”.
Piacenza, incalza Motta, è salita agli onori della cronaca per alcune vicende giudiziare: il caso Levante e l’arresto dell’ex presidente del consiglio comunale Giuseppe Caruso. “Quali possono essere gli anticorpi della politica affinché questi episodi non accadano?”. “Davanti a episodi di criminalità io tendo a rovesciare il discorso – replica Carofiglio -: almeno i responsabili sono stati presi. Davanti a questi episodi deve prevalere il senso di vergogna per quanto accaduto o l’orgoglio per aver fatto rispettare lo Stato di diritto? Dovremmo imparare a coltivare una memoria intelligente delle cose. Nel nostro Paese la lotta alla criminalità organizzata non ha avuto pari, noi ci dimentichiamo com’era l’Italia negli anni Novanta e come è adesso, con una drastica riduzione degli omicidi, circa 300 all’anno di cui la metà sono, purtroppo, donne”.
Una vera e propria piaga che ha visto, sottolinea Carofiglio, l’inasprimento di normative. Ma questo non basta, occorre lavorare invece sulla “cultura collettiva e il senso di identità maschile, che non riesce a tollerare la fine di una relazione”.
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