Domenica “Uniti nel dono” per sostenere i sacerdoti. L’esempio di Don Paolo e Don Alessandro

Un grazie per il dono dei sacerdoti in mezzo a noi, questo il significato profondo delle offerte deducibili. Torna domenica 19 settembre la Giornata nazionale delle Offerte per il sostentamento del clero diocesano, giunta quest’anno alla XXXIII edizione e celebrata in tutte le 26 mila parrocchie italiane.

La Giornata nazionale delle Offerte è una domenica di sensibilizzazione che richiama l’attenzione sulla missione dei sacerdoti, sulla loro opera e sulle offerte che sono dedicate al loro sostentamento. “La Giornata Nazionale non è solo una domenica di gratitudine nei confronti dei sacerdoti ma è un’occasione per far comprendere ai fedeli quanto conta il loro contributo. Il sacerdote è un riferimento al nostro fianco che per svolgere il proprio compito ha bisogno di sostegno e supporto per vivere una vita decorosa – sottolinea il responsabile del Servizio Promozione per il sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni -. Le offerte rappresentano il segno concreto dell’appartenenza ad una stessa comunità di fedeli e costituiscono un mezzo per sostenere concretamente tutti i sacerdoti, dal più lontano al nostro. Tanto più in questo anno e mezzo segnato dal Covid, in cui da mesi i preti diocesani continuano a tenere unite le comunità provate dalla pandemia, promuovono progetti anti-crisi per famiglie, anziani e giovani in cerca di occupazione, incoraggiano i più soli e non smettono di servire il numero crescente di nuovi poveri”.

Nonostante siano state istituite nel 1984, a seguito della revisione concordataria, le offerte deducibili sono ancora poco comprese ed utilizzate dai fedeli che ritengono sufficiente l’obolo domenicale; in molte parrocchie, però, questo non basta a garantire al parroco il necessario per il proprio fabbisogno. Da qui l’importanza di uno strumento che permette a ogni persona di contribuire, secondo un principio di corresponsabilità, al sostentamento di tutti i sacerdoti diocesani e che rappresenta un segno di appartenenza e comunione. L’importanza di questa unione è sottolineata anche dal nuovo nome attribuito alle offerte che da Insieme ai sacerdoti diventano Uniti nel dono (www.unitineldono.it) per mettere, ancor più, in evidenza il principio di reciprocità e condivisione che rende forti le comunità parrocchiali e il valore della comunità stretta intorno al proprio parroco.
“I nostri sacerdoti hanno bisogno della vicinanza e dell’affetto delle comunità. – aggiunge Monzio Compagnoni – Oggi più che mai ci spingono a vivere il Vangelo affrontando le difficoltà con fede e generosità, rispondendo all’emergenza con la dedizione”.

Come è accaduto nel piacentino dove, grazie all’impegno di due sacerdoti, un oratorio è rimasto sempre aperto durante la pandemia. Una sfida notevole realizzata lavorando sugli spazi e cambiando, di volta in volta, attività.
“Progettiamo dalla parte degli studenti che hanno sofferto più di per la pandemia – spiega a Sovvenire, trimestrale del Servizio Promozione Cei, don Paolo Capra, vicario parrocchiale a Castel San Giovanni, 14 mila abitanti tra le colline della Val Tidone e il Po – Senza lezioni in classe, né sviluppo attraverso le relazioni sociali, senza sport né momenti di svago. Come educatori dovevamo entrare in sintonia con la loro fatica e dare un segnale di presenza”. Qui l’oratorio San Filippo Neri si è messo al servizio della città e delle scuole circostanti. “Quando dopo il primo lockdown c’è stata possibilità di ripartire – prosegue don Paolo – lo abbiamo fatto cominciando dall’oratorio, che è da sempre punto di riferimento per tutti, specie per quei ragazzi con fragilità diverse a cui è mancato un sostegno educativo. Fortunatamente a Piacenza la zona rossa è arrivata solo a metà marzo 2020, il che ci ha permesso di continuare in presenza il doposcuola, i percorsi di fede e di vivere anche le attività estive”.
Grazie alla collaborazione con le istituzioni e con il polo scolastico adiacente Alessandro Volta, Don Paolo ha aperto l’oratorio anche la mattina garantendo il supporto degli educatori e spazi adeguati per gli alunni con disabilità che per legge debbono proseguire le lezioni in presenza, spesso però senza averne possibilità.

“Abbiamo risposto con gioia all’appello dei vescovi dell’Emilia Romagna – aggiunge Don Paolo – che hanno invitato subito ad aprire parrocchie e oratori per dare spazio allo studio e al recupero della socialità per i giovani”. #Eorastudio è il nome del piano, messo a punto a gennaio 2021 dalla diocesi di Piacenza-Bobbio, in stretto accordo con tutti gli enti locali, per consentire agli studenti di recarsi, al mattino, negli ambienti parrocchiali per seguire la didattica a distanza (che ha coinvolto in modo alternato il 50% degli studenti) dedicando il pomeriggio allo studio con il supporto di educatori, impegnati nel sostegno scolastico, e per favorire la dimensione delle relazioni interpersonali. La diocesi ha sostenuto la maggior parte delle spese affrontate dalle parrocchie grazie all’impiego dei fondi raccolti in seguito all’appello alla solidarietà sociale lanciato dal vescovo mons. Cevolotto a fine 2020. L’iniziativa, rivolta anche a studenti legati ad altre religioni oltre a quella cristiana, ha coinvolto una ventina di parrocchie del territorio.

Don Alessandro Mazzoni

“La pandemia ha pesato sul disagio di chi sta crescendo, con un aumento di disturbi del sonno, ansia, panico e fatica nelle relazioni, fino ad atteggiamenti autolesivi e perfino criminosi” spiega don Alessandro Mazzoni, incaricato dell’Ufficio diocesano di pastorale giovanile e vocazionale. “Gli oratori piacentini da sempre sono presidi sociali essenziali per il territorio, in cui accogliamo tutti, senza distinzioni, proponendo un cammino formativo. Abbiamo adeguato accuratamente tutti gli ambienti alle norme sanitarie, così da far spegnere le webcam ai nostri ragazzi riportandoli al mondo reale. Uno mi ha detto: ‘ho fatto 6 mesi in pigiama ma si studia meglio tornando in classe’”. Il progetto si basa integralmente sulla rete del volontariato ed è stato reso possibile grazie all’impegno di decine di giovani animatori, educatori e professionisti per mesi a fianco dei più piccoli. “Sono stati i primi a darci forza – conclude don Paolo – mettendosi a disposizione perché l’oratorio restasse aperto anche nei mesi più difficili. Sono universitari, psicologi, insegnanti che ogni giorno accompagnano gli studenti nel doposcuola”.

Per don Paolo, don Alessandro e i circa 10.000 sacerdoti impegnati negli oratori l’attività si svolge tutto l’anno senza soste. Anche in piena estate al ‘San Filippo Neri’ sono proseguite le iniziative con 4 turni di fraternità in montagna per garantire le vacanze a 180 ragazzi di diverse fasce d’età. Adesso all’inizio del nuovo anno scolastico sono in tanti a temere nuovamente la Didattica a distanza (Dad) ma don Paolo ed i ragazzi dell’oratorio sono pronti a rinnovare il proprio impegno.

La Giornata Nazionale sarà organizzata in collaborazione con Azione Cattolica e Avvenire, uniti nella promozione di valori comuni alla base del sostentamento dei sacerdoti. Domenica 19 infatti in tutte le edicole sarà possibile trovare, allegato al quotidiano, uno speciale interamente dedicato alla Giornata e diffuso sul territorio grazie alla partecipazione attiva dei gruppi di Azione Cattolica. Ma non solo. La Giornata aprirà un periodo dedicato al sostentamento del clero supportato anche dalla programmazione di TV2000 che, tra le varie iniziative, ospiterà anche una “maratona” in tv durante la giornata del 27 Settembre: presenti ospiti istituzionali, testimonial e storie dalle nostre comunità parrocchiali. In occasione della Giornata del 19 settembre in ogni parrocchia i fedeli troveranno locandine e materiale informativo per le donazioni. Destinate all’Istituto Centrale Sostentamento Clero, le offerte permettono, dunque, di garantire, in modo omogeneo in tutto il territorio italiano, il sostegno dell’attività pastorale dei sacerdoti diocesani. Infatti da oltre 30 anni questi non ricevono più uno stipendio dallo Stato, ed è responsabilità di ogni fedele partecipare al loro sostentamento.

Le offerte raggiungono circa 33mila sacerdoti al servizio delle 227 diocesi italiane e, tra questi, anche 300 sacerdoti diocesani impegnati in missioni nei Paesi del Terzo Mondo e 3.000 sacerdoti, ormai anziani o malati, dopo una vita spesa al servizio agli altri e del Vangelo. L’importo complessivo delle offerte nel 2020 si è attestato sopra gli 8,7 milioni di euro rispetto ai 7,8 milioni del 2019. È una cifra ancora lontana dal fabbisogno complessivo annuo che, nel 2020, è ammontato a 529,9 milioni di euro lordi, ma testimonia il desiderio di ripartire e di partecipare attivamente alla vita della Chiesa. Il dato 2020 è di oltre 109 mila offerte: un riconoscimento da parte dei fedeli al grande impegno profuso dai sacerdoti nel difficile anno della pandemia.

Modalità per fare un’Offerta per il sostentamento dei sacerdoti – Per sostenere i sacerdoti diocesani con le Offerte Uniti nel dono, si hanno a disposizione 4 modalità:

1 – Conto corrente postale
Si può utilizzare il c/c postale n. 57803009 per effettuare il versamento alla posta.

2 – Carta di credito
Grazie alla collaborazione con Nexi, i titolari di carte di credito Mastercard e Visa possono inviare l’Offerta, in modo semplice e sicuro, chiamando il numero verde 800 825000 oppure collegandosi al sito Internet www.unitineldono.it/dona-ora/

3 – Versamento in banca
Si può donare con un bonifico sull’iban IT 90 G 05018 03200 000011610110 a favore dell’Istituto Centrale Sostentamento Clero specificando nella causale “Erogazioni Liberali” ai fini della deducibilità. L’elenco delle altre banche disponibili a ricevere un ordine di bonifico è consultabile su www.unitineldono.it/dona-ora/.

4 – Istituti Diocesani Sostentamento Clero
Si può anche effettuare il versamento direttamente presso gli Istituti Diocesani Sostentamento Clero (elenco Istituti Diocesani Sostentamento Clero www.unitineldono.it/lista-idsc).

L’offerta è deducibile. Il contributo è libero. Per chi vuole queste Offerte sono deducibili dal proprio reddito complessivo, ai fini del calcolo dell’Irpef e delle relative addizionali, fino ad un massimo di 1032,91 euro annui. L’Offerta versata entro il 31 dicembre di ciascun anno può essere quindi indicata tra gli oneri deducibili nella dichiarazione dei redditi da presentare l’anno seguente. Conservare la ricevuta del versamento. (nota stampa)

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