Green pass in mensa alle medie di Podenzano, Piva “Scelta di buon senso per tutelare la sicurezza della scuola”

La nota stampa del sindaco di Podenzano (Pd) Alessandro Piva in merito all’adozione del green pass per il servizio mensa nelle scuole medie del paese.

A volte le decisioni che prendiamo per garantire la sicurezza dei nostri cittadini possono non essere condivise da tutti (vedi la chiusura dei parchi giochi in piena pandemia) ma sono sempre il frutto di riflessioni e attente valutazioni del contesto in cui ci troviamo ad operare. Relativamente alla richiesta di Green pass per accedere alla mensa ai ragazzi maggiori di 12 anni sono state valutate le norme e le direttive emanate dal MS e dal CDM e contestualizzate nella nostra situazione. Queste norme prevedono che tutte le persone che accedono ai locali scolastici debbano avere il Green pass. Le uniche persone esentate sono quelle che non possono vaccinarsi e tutti gli studenti (indipendentemente dall’età).

Ad una prima analisi quindi la scelta di richiedere il Green Pass ai ragazzi over 12 che frequentano la mensa potrebbe apparire eccessiva. Ma come ho spiegato anche all’assemblea dei genitori le cose sono un po’ diverse, o almeno si svolgono in un contesto che deve essere ben analizzato. In questo periodo di pandemia per i ragazzi della scuola primaria abbiamo erogato il servizio mensa in classe sui loro banchi, previamente sanificati, con i ragazzi seduti ai loro posti. Per loro continueremo a farlo ancora almeno fino al termine del periodo di emergenza. La motivazione di questa scelta è legata al fatto che per consumare il pasto è necessario togliere la mascherina e gli spostamenti dei ragazzi per recarsi nei locali mensa avrebbero creato situazioni di rischio di assembramenti e/o di contatti tra ragazzi di classi diverse senza dispositivi di protezione individuale indossati. Questa scelta oltre costare all’amministrazione comunale diverse migliaia di euro in più ogni mese, ha comportato una completa riorganizzazione del servizio nei tempi e nei modi di erogazione con inserimento di nuovo personale e anche con qualche critica iniziale che ha portato ad aggiustamenti nel corso dello scorso anno. Lo abbiamo fatto senza toccare le tariffe a carico delle famiglie. Questo però era, ed è tuttora, l’unico modo che abbiamo trovato per ridurre il rischio di contatto tra ragazzi frequentanti classi diverse e che ha permesso alla scuola di ridurre notevolmente il numero di classi in quarantena.

Tornando ai nostri ragazzi che frequentano la scuola secondaria, i consiglieri di minoranza hanno omesso alcune informazioni importanti. L’orario della scuola secondaria di Podenzano non prevede rientri. Alle 14 le attività scolastiche terminano, la scuola chiude e gli studenti sono liberi. Non c’è nessun obbligo da parte dell’Amministrazione di garantire il servizio mensa nè tantomeno quello degli studenti di frequentarla. Alcune famiglie, per motivi di lavoro, hanno la necessità di lasciare dopo le lezioni i loro figli in mensa. Abbiamo pensato di agevolarli erogando il servizio aggiuntivo della mensa alle medesime condizioni dei ragazzi della scuola primaria. Le richieste pervenute per questo servizio aggiuntivo erano circa una ventina ed erano relative a studenti frequentanti classi diverse. Come è facile intuire, per questi ragazzi la somministrazione dei pasti nelle loro aule non è possibile perché la scuola è chiusa. L’unica soluzione possibile è la somministrazione nei locali mensa. Di conseguenza, sono ragazzi di classi diverse che si ritrovano nello stesso locale per motivi non legati alla didattica, che non indossano la mascherina perché devono mangiare, quindi soggetti ad alto rischio di contatto significativo.

In caso di positività di uno di questi ragazzi oltre all’intera classe frequentata dal ragazzo positivo la quarantena potrebbe allargarsi a tutte le classi dei ragazzi presenti in mensa con il risultato che invece di avere una classe in DAD con i relativi disagi per le famiglie ne avremmo diverse altre, con un numero di famiglie interessate dalla DAD e dal relativo disagio moltiplicate. Siamo sicuri che la volontà della maggioranza delle famiglie sia questa? Abbiamo ritenuto il servizio aggiuntivo come un servizio di “refezione comunale” dove qualsiasi persona con età superiore ai 12 anni deve entrare con green pass. Questo per garantire la salute di tutte le persone presenti e per evitare di compromettere gli sforzi dei ragazzi, dei genitori e del personale dell’intero plesso scolastico.

Non è una discriminazione lasciar fuori chi non si vaccina. Bensì al contrario è una mancanza di rispetto per tutta la comunità non fare il vaccino. Chi vive in una comunità deve rispettare gli altri membri e le regole del vivere comune e non mettere a repentaglio la vita delle persone più deboli e degli anziani con comportamenti irresponsabili. Il sindaco è la massima autorità Sanitaria del Territorio Comunale è come tale deve agire nel rispetto delle norme di legge e per il bene di tutti. Non è una questione di discriminazione è una questione sanitaria e di ordine pubblico.

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