La forza indagatrice dell’ironia: risate e riflessioni a “Satiri di Storie Festival”

Mai come quest’anno sotto le risate di “Satiri di Storie” si è sentita la forza indagatrice dell’ironia.

La quinta edizione del Festival piacentino della Satira, ancora una volta una limited edition sofferta, difficile da realizzare forse più di quella del 2020, è stata molto più di una scanzonata passeggiata tra le bizzarre stramberie del nostro tempo:un affondo nell’universo dell’uomo contemporaneo in tutte le sue sfumature. A colpi di humor naturalmente, marchio di fabbrica del Festival. L’iniziativa, diretta dall’attrice piacentina Letizia Bravi e organizzata con Associazione 18-30, ha preso il via la sera di sabato 25 settembre presso la Corte Faggiola a Gariga di Podenzano con l’attore Walter Leonardi e si è chiusa domenica sera al Teatro Trieste 34 di Piacenza, con l’attrice, comica e performer milanese Laura Formenti. Due punti di vista, quello maschile e quello femminile, si sono incontrati nello spazio del Festival, scuotendo gli spettatori dal torpore della quotidianità con una comicità ritmata e intelligente. Due serate apprezzate e attese, un centinaio gli spettatori, gli applausi hanno ripagato fatiche e restrizioni.

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Lui, Walter Leonardi, tornato sul palco direttamente dai “Comedians”di Gabriele Salvatores, nel suo “Recital”, gaberianamente sospeso tra ironia e disillusione, teatro e canzone, ci ha portato dentro ad un racconto anarchico dei nostri tempi, dove autobiografia, cronaca e luoghi comuni si mescolano perfettamente su note di chitarra dipingendo tutte le contraddizioni dell’uomo contemporaneo. Non importa siano le incoerenze delle dichiarazioni che una dopo l’altra hanno costellato la pandemia da Covid, tra scienziati, autorità sanitarie, o figuracce dei politici; conversioni impossibili o pazzie calcistiche, quelle anche peggio della religione; amore vissuti, inseguiti e finiti; doghe da sballarsi e non capire più dove ti trovi; Facebook e i profili photoshoppati. In quel racconto ci siamo dentro tutti e Leonardi ce l’ha fatto sentire.

E poi lei, Laura Formenti, arguta e magnetica in scena nello scalzare pregiudizi e paure dell’essere donna, con il suo “Brava per essere un pugile”. Pungente al punto giusto, mentre scalfisce senza giudicare chiusure della piccola provincia, vergogna del sesso, timore di invecchiare, senso di colpa dell’interruzione di gravidanza. Sottile nel farsi beffa dei tabù degli adulti a fronte della genuinità dei più piccoli. Diretta, provocatoria, ma mai volgare, con la sua stand up comedy Formenti si è mossa sul palco padrona di una comicità con cui riesce ad affrontare anche argomenti spinosi, schermati da leggerezza e acume; come se strizzasse sempre l’occhiolino al suo pubblico. Fino all’esilarante finale: un’esame anatomico, linguistico, pulsionale e biologico degli organi e dei comportamenti sessuali, disvelatore dei nostri resistenti preconcetti. Scontro tra i sessi? Assolutamente no, solo confronto dialogico libero e sano, come dovrebbe praticarsi più spesso.

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Bravi attori e organizzatori tutti, dopo due anni di forzata assenza, c’era bisogno di un momento così, per ricordare che il teatro sa dare tanto, anche con leggerezza. Chiudiamo con l’intervista a Laura Formenti: due chiacchiere insieme ad una giovane attrice e comica sul suo spettacolo e su questi strani, difficili due anni.

Di recente hai conquistato il pubblico con il tuo show a “Italia’s Got Talent 2021” e ormai da 10 anni fai stand-up comedy. Ma la tua vocazione comica l’hai scoperta un po’ per caso. Ci racconti come sei arrivata fino a qui?

In realtà stand up sono 7 anni che la faccio. Il mio percorso è stato un po’ tortuoso. Ho iniziato facendo l’attrice, soprattutto in spettacoli per ragazzi, poi ho frequentato l’ambiente del teatro di strada e negli ultimi 10 anni quello della comicità. Facevo parte di una coppia comica che proponeva spettacoli visual comico-acrobatici e ci siamo inserite nell’ambiente del cabaret televisivo davvero quasi per caso. Quando la coppia si è sciolta ho conosciuto il co-autore dei miei testi Giuseppe Della Misericordia, che mi ha incoraggiato a intraprendere il mio percorso da monologhista

Il titolo dello spettacolo con cui hai partecipato a “Satiri di Storie” riprende una battuta del ‘Talelnt Show 2021′:’Brava per essere una donna’, ma qui sei “Brava per essere un pugile”. A cosa si deve questa variazione?

La frase “brava per essere una donna”, per quanto appaia surreale, è una frase vera estrapolata da mille conversazioni avute dopo gli spettacoli. Dopo Italia’s Got Talent mi sono accorta che molte persone l’avevano apprezzata e trovata vicina alla loro esperienza. Da lì il desiderio di renderla parte del titolo, ma con una variazione che la rendesse più universale. Per la mia esperienza artistica e di vita la cosa più importante è rimanere in piedi nei fallimenti e nelle difficoltà: guardandomi indietro ho visto talmente tante “botte” dalle quali mi sono rialzata che ho pensato che più che come artista il mio è stato un ottimo percorso come pugile.

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