Stipendi più pesanti ad Amazon, i sindacati: “Anche per i lavoratori di Castello”

L’aumento stipendiale, annunciato da Amazon, interesserà anche le lavoratrici e i lavoratori dello stabilimento di Castel San Giovanni. A partire dal primo ottobre, grazie all’incremento retributivo che rientra nella revisione periodica degli  stipendi realizzata da Amazon, la retribuzione d’ingresso passerà infatti da 1.550 euro lordi al mese a 1.680 euro. 

I rappresentanti dei sindacati piacentini del terziario Elisa Barbieri di Filcams Cgil, Marco Alquati di Fisascat Cisl, e Vincenzo Guerriero di Uiltucs Uil annunciano che la revisione retributiva è stata comunicata nella serata di lunedì alle lavoratrici e ai lavoratori e alle rappresentanze sindacali del sito. “Sulla misura spettante è necessario precisare – aggiungono in una nota congiunta – che dobbiamo approfondire maggiormente gli importi in quanto, come è ormai noto, nello stabilimento piacentino di Mxp5 si applica il contratto collettivo nazionale del commercio e non quello della logistica . Quel che è certo è che gli aumenti riconosciuti a decorrere dal mese di ottobre varieranno in base all’anzianità di servizio da un minimo di 70 euro a un massimo di 130 euro mensili . Nei prossimi giorni saremo nelle condizioni di avere maggiori dettagli avendo già richiesto un ulteriore incontro di approfondimento a livello locale all’azienda”.

“Non possiamo che essere soddisfatti del risultato raggiunto dal momento che – proseguono – la rivendicazione salariale da anni è nelle nostre priorità nell’agenda del confronto con la direzione di Castel San Giovanni , insieme ad altri temi importanti quali maggiorazioni per lavoro disagiato, organizzazione del lavoro e salute e sicurezza sui quali le rivendicazioni sindacali a livello locale sono state precise e continue. Riteniamo che proprio le spinte sindacali a più livelli, sia territoriale che nazionale abbiamo reso possibile questo importante risultato. Ricordiamo che il nostro stabilimento è stato il primo a iniziare un percorso di attività sindacale che ha portato alla sottoscrizione del primo storico accordo sui turni, alle prime mobilitazioni, a un accordo sulla prevenzione da rischio Covid tra i più avanzati e infine all’elezione della prima rappresentanza sindacale unitaria in Amazon . Riteniamo pertanto che questo aumento ben si collochi all’interno di questo percorso di miglioramento sia delle condizioni di lavoro che salariali e in un processo di evoluzione dei rapporti sindacali in azienda a tutti i livelli”.

Amazon ha annunciato l’’aumento della retribuzione d’ingresso per  tutti i dipendenti impiegati presso i suoi siti logistici in Italia. Negli ultimi dieci anni, l’azienda si è  confermata uno dei principali creatori di posti di lavoro del Paese con oltre 12.500 dipendenti a tempo  indeterminato, offrendo opportunità professionali stabili e ben retribuite, con una retribuzione  d’ingresso tra le più alte del settore e numerosi benefit che includono sconti per i dipendenti su  Amazon.it e un’assicurazione integrativa contro gli infortuni.  Con il nuovo aumento retributivo annunciato oggi, che rientra nella revisione periodica degli stipendi  realizzata da Amazon, la retribuzione d’ingresso per i dipendenti ammonterà a 1.680 euro lordi, l’8%  in più rispetto a quanto previsto dal CCNL a partire dal 1° ottobre. Il sito dedicato  https://www.aboutamazon.it/workplace/ offre una panoramica approfondita a partire dalla tipologia  di ruoli offerti, all’ambiente di lavoro, passando per le opportunità di crescita professionale, dalla  sicurezza alle attività a favore dei territori in cui opera.  

UGL “STIPENDIO SARA’ “LIVELLATO”” – In relazione all’annunciato aumento retributivo da parte di Amazon interviene anche la segreteria di Ugl Terziario per voce di Pino De Rosa: “Non abbiamo notizie certe, Bisognerà capire quali voci saranno introdotte o integrate in busta paga. In particolar modo per il sito di Castelsangiovanni il contratto applicato non è quello della logistica, ma del terziario. Presumevamo, e nella giornata odierna abbiamo avuto conferma, come già accaduto circa due anni fa che sarà “livellato” lo stipendio anche per loro con un superminimo assorbibile da futuri aumenti. E’ un aumento di certo meritato dai lavoratori che durante gli ultimi due anni hanno contribuito in maniera decisiva ai successi stratosferici (anzi direi spaziali) dell’azienda. Il razzo è stato la pandemia. Ben vengano gli aumenti. Come UGL continuiamo a stupirci del fatto che Amazon, a fronte delle proposte dei sindacati che tendono a voler far crescere i salari creando meccanismi premianti, continui a “livellare”, sebbene migliorando, le retribuzioni. Sembra che il tentativo di riconoscere la meritocrazia non interessi affatto a quest’azienda”.

“Allo stesso modo lascia perplessi la politica retributiva che tende a dare maggiori incrementi ai lavoratori “in ingresso” e meno a quelli che hanno una consolidata anzianità. Se questo lo si associa al famoso “The offer” (incentivo all’uscita dall’azienda) che l’azienda mette a disposizione ogni anno alla fine del picco e che è tanto più alto quanti più sono gli anni di servizio, è evidente che l’obiettivo dell’azienda è un alto turn over”.

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