Asilo di Borgotrebbia, per la seconda volta niente fondi pubblici

Asilo di Borgotrebbia, per la seconda volta niente fondi pubblici: il Comune di Piacenza realizzerà i lavori utilizzando risorse proprie.

Lo ha confermato l’assessore al Bilancio Paolo Passoni, durante la presentazione dell’ultima variazione di bilancio in commissione. L’asilo di Borgotrebbia è stato chiuso nel 2017 per problemi statici, quando l’amministrazione Barbieri si era da poco insediata. Per costruirlo ex novo – intervento sollecitato anche dalla stessa minoranza – si è tentato di ricorrere in parte a fondi propri e parte con fondi pubblici. L’ultimo tentativo, la partecipazione a un bando del ministero dell’interno e della pubblica istruzione, non ha dato i risultati sperati. I 585mila euro di finanziamento sono stati così sostuiti con fondi comunali (oneri di urbanizzazione), ha detto l’assessore  Passoni, in aggiunta alla quota già stanziata da palazzo Mercanti per l’intervento.

“Fu scelta la strada giusta, ossia quella di partecipare al bando, scelta annunciata con una certa enfasi dall’amministrazione, certa di avere esito positivo proprio perché si era deciso di stanziare una quota maggiore rispetto al finanziamento richiesto dallo Stato – ricorda Massimo Trespidi di Liberi -. In realtà, quando la graduatoria nazionale è stata pubblicata, si è visto che Piacenza era rimasta fuori. Di 20 progetti progetti presentati in Provincia, ne sono stati accolti tre. Siamo fuori di pochi punti, giocati per imperizia e incapacità di chi ha redatto la partecipazione al bando. Tra i progetti che sono passati, c’è quello di Borgonovo: opera da 2 milioni e mezzo, con zero quota di cofinanziamento da parte dell’amministrazione. Idem per Gragnano: un milione e 50mila euro, mentre Ziano, a fronte di un’opera da 721mila euro, ne ha stanziati 68mila. Noi siamo stati poi inseriti come asili di periferia in città, e questo non ci ha giovato. Una scelta motivata da un punteggio più alto, è stato detto, in realtà su 100 punti ne ha ha fatti guadagnare 10. Poi sono state decisive alcune voci sul bando e progetto, come il livello di progettazione. Noi abbiamo presentato lo studio di fattibilità, se avessimo invece proposto il progetto esecutivo, essendo trascorsi 4 anni dalla decisione di realizzare un’altra scuola, avremmo avuto 5 punti in più. Siamo rimasti fuori dalla graduatoria – ricorda Trespidi – per 4 punti. Inoltre abbiamo dichiarato numeri molto bassi, per quanto riguarda l’utenza potenziale dell’asilo: abbiamo indicato 20, un numero che forse può indicare il numero dei posti disponibili all’interno della struttura, non certo la popolazione interessata. Così, per questa voce, non abbiamo ottenuto nessun punto. E su Borgotrebbia è la seconda volta che ci perdiamo”.

Per Christian Fiazza (Pd) questo risultato “non è imputabile a manchevolezze politiche, per fortuna il Comune aveva a disposizione risorse aggiuntive. Per me il bicchiere è mezzo pieno, se qualcuno ha lavorato male, non sta a me indicare questo: avremo un nuovo asilo. Voto a favore della variazione della bilancio, perché animata da tre concetti essenziali per fare politica – confronto, ascolto e umanità, emersi anche nella riqualificazione del Bosco degli alpini“. Per Andrea Pugni (M5s) la decisione di finanziare in  toto l’asilo di Borgotrebbia è “un atto di buona amministrazione, è il passo giusto da fare, il risultato deve essere portato a casa e sarà portato a casa. Quello che non capisco è perché premiare i dirigenti se non portano a casa il risultato”. “Il Comune di Piacenza è riuscito ad ottenere molte risorse partecipando ad altri bandi – osserva Francesco Rabboni (Fi) – può capitare che non si riesca ad avere sempre un risultato positivo”. “E’ una variazione di buon senso, condivisibile – aggiunge Michele Giardino (gruppo misto) -, vorrei sapere però quale sarà la capienza del nuovo asilo, giusto per capire la portata dell’intervento”.

Chiude la discussione Giancarlo Migli (FdI): “Non condivido molte delle considerazioni fatte su Borgotrebbia. Appena insediati, siamo stati obbligati a chiuderlo perché c’erano dei problemi statici. Il sindaco ha fatto benissimo a prendere questo provvedimento ed evitare che succedesse qualche disgrazia. E’ vero, il progetto non ha avuto il punteggio necessario, ma l’asilo di Borgotrebbia si fa perché c’è la volontà politica di farlo, con soldi che arrivano da oneri di urbanizzazione. Noi diamo risposta a una esigenza che si è venuta a creare per un edificio mal costruito”. La variazione di bilancio è stata approvata con il voto favorevole della maggioranza e del consigliere Pd Fiazza, mentre la minoranza non ha partecipato al voto.

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