Carenza alloggi universitari, Giovani Democratici “Servono spazi e servizi per gli studenti”

Nota stampa Giovani Democratici Piacenza

Hanno preso il via, nella Sala degli Arazzi del Collegio Alberoni di Piacenza, le lezioni per il nuovo corso di Laurea Magistrale in Medicina, erogato in lingua inglese, dell’Università di Parma. Ma dopo questa bella notizia per Piacenza, tra i primi problemi che i giovani fuori sede si stanno trovando ad affrontare vi è quello della ricerca dell’alloggio, in una città storicamente non a vocazione universitaria come la nostra. “Nei mesi scorsi avevamo accolto con piacere la partenza di questo nuovo corso di Laurea, in grado di arricchire l’offerta formativa della nostra città insieme a Politecnico di Milano, Cattolica e Nicolini. Ma, allo stesso tempo, avevamo anche posto l’attenzione e denunciato ciò che si sta verificando proprio in questi giorni – sottolinea il Segretario Provinciale dei Giovani Democratici Andrea Capellini – non basta solo avere nuovi corsi di studio per rendere una città come la nostra sempre più “universitaria”, ma servono anche servizi e spazi a supporto di noi studenti.

Ad esempio, va in questa direzione la volontà della Regione di collocare in futuro, il corso in questione, negli ambienti dell’ex ospedale militare che finalmente verrebbero recuperati (grazie probabilmente ai fondi europei provenienti dal PNRR). Servono dunque azioni di questo tipo per dare nuovi servizi a supporto di noi studenti, che in questi anni non sono stati implementati. Primo tra tutti il tema degli alloggi dedicati e delle scontistiche sulle tariffe mensili appunto: in questi anni a Piacenza non sono state fatte migliorie significative in tal senso ad eccezione della ristrutturazione dell’Ex Collegio San Vincenzo, i cui lavori però erano già stati programmati e i relativi finanziamenti ottenuti dalla precedente Amministrazione. Crediamo dunque nell’importanza di rendere la nostra formazione sempre più di qualità e differenziata per il nostro futuro e per la competitività del nostro territorio. Ma a Piacenza non ci sono sufficienti spazi e servizi a supporto degli studenti, in particolare quelli universitari. Manca un reale legame, in molti casi, tra università e città. Non lasciamoci scappare questo treno del cambiamento. L’indotto economico e, soprattutto, culturale che viene portato nella nostra città non va disperso. Per noi dovrebbe essere un tema cruciale delle politiche giovanili cittadine”.

“Cosa si può fare? Oltre a quella degli alloggi, esistono anche altre necessità ancora irrisolte nella nostra città per le quali proponiamo alcune possibili soluzioni.

– Offrire una student card cittadina, aggiuntiva ai vantaggi offerti dalle singole università, già presente in molte altre realtà emiliano romagnole, in grado di offrire una pluralità di vantaggi per diversi aspetti della vita quotidiana agli studenti (acquisti, tempo libero, mobilità, sport, salute, musei, …). Oppure unire ed uniformare i vantaggi delle attuali student card dei singoli atenei declinandole sul territorio cittadino.

– Aule studio: abbiamo la nostra biblioteca cittadina tuttavia, complice anche l’esperienza pandemica dei mesi precedenti, risulta sempre più difficile poter usufruire facilmente dei servizi base. Proponiamo di fornire con spazi adeguati per queste attività anche altre realtà cittadine.

– Riportare il Festival del Diritto: avvertiamo la necessità di avere eventi culturali in grado di promuovere un vero clima universitario.

– Accordo tra comune, università e titolare del servizio di trasporto pubblico urbano e extraurbano per incrementare il servizio di trasporto pubblico esistente e garantire una maggiore copertura anche nelle fasce serali. In poche parole, chiediamo non solo una città con l’università, ma una città universitaria sostenuta maggiormente anche dall’Amministrazione”.

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