Ricci Oddi diventerà fondazione a febbraio. “Nuove collaborazioni in arrivo, più armonia tra Comune e galleria”

La Galleria Ricci Oddi più vicina a diventare fondazione. Un percorso che potrebbe concludersi nei primi mesi del prossimo anno, a gennaio o febbraio, una volta acquisiti i pareri di tutti gli enti che compongono il consiglio di amministrazione.

Una bozza di statuto già c’è, approvata a maggioranza (un voto contrario) dal cda della Galleria alla fine di settembre, e la sua consultazione è stata promessa ai consiglieri comunali, che hanno preso parte all’audizione in commissione dei vertici della Ricci Oddi, sollecitata dall’esponente di Liberi, Massimo Trespidi. Giovanni Giuffrida, consigliere di amministrazione della Galleria espressione del Comune di Piacenza, ha illustrato per sommi capi il nuovo documento, che consentirà alla Ricci Oddi di diventare fondazione, avendo come riferimento la “normativa del terzo settore, che ha paletti rigidi”, previa anche una valutazione del considerevole patrimonio dell’ente di via San Siro. Tra le opportunità che si aprono figura però la possibilità per la galleria di poter intercettare più agevolmente fondi e finanziamenti, oltre a quella di poter espandere il proprio personale.

L’assessore alla cultura Jonathan Papamarenghi sottolinea come, dopo anni di attesa, finalmente si stia procedendo a “ritmi serrati, frutto anche di un’armonia tra la Galleria e il Comune”. La direttrice Lucia Pini anticipa le importanti collaborazioni che verranno avviate nei prossimi mesi, di respiro internazionale, con l’arrivo a Piacenza di un’importante opera che ‘risarcirà’ l’invio del Ritratto di Signora a Roma. La discussione relativa allo statuto – per consentire al Comune di Piacenza di esprimere come già detto il proprio parere – è stata quindi rinviata a una successiva commissione, prima del via libera del consiglio comunale.

Intervista alla direttrice della Ricci Oddi, Lucia Pini

“Ci auguriamo di poter lavorare bene e rivitalizzare questo luogo che ha bisogno di ritrovare la propria identità, per certi versi, ma anche la bellezza e l’eleganza che da sempre hanno contraddistinto il progetto di Giuseppe Ricci Oddi – ha detto ai giornalisti la direttrice Pini, prima dell’inizio della commisione -. Personalmente credo che, oltre alle attività espositive, sia necessario lavorare molto sulla bellezza del luogo: anche in questo momento ci sono lavori in corso, è stato sistemato l’impianto di climatizzazione e ora si sta procedendo al restauro del pavimento in legno, ma non possiamo fermarci qui, serve ancora molto altro. Un altro punto al quale tengo molto riguarda gli strumenti didattici a disposizione del pubblico: ritengo che oggi chi arriva in galleria sia lasciato un po’ a se stesso, invece è necessario accompagnare i visitatori dando a ciascuno gli strumenti per godere al meglio il percorso; parlo di quelle che una volta si chiamavano audio guide e oggi hanno forme più tecnologiche, di tutti questi supporti che al momento mancano”.

Per quanto riguarda il “Ritratto di Signora” di Klimt, Pini afferma che il quadro, una volta concluse le mostre che lo vedranno grande protagonista, dovrà “ritrovare il suo posto all’interno del percorso della Galleria, tornando a dialogare con le altre opere”.

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