Le Rubriche di PiacenzaSera - Rotary

Rotary Club Fiorenzuola e S. Antonino in visita alla mostra dedicata alla Madonna Sistina

Tiziana Meneghelli e Monica Patroni, rispettivamente Presidenti dei Rotary Club Fiorenzuola d’Arda e Piacenza S.Antonino, hanno condotto una numerosa compagine dei due sodalizi in una visita guidata ai tesori del complesso di San Sisto, ed in particolare al grande capolavoro di Raffaello, cui è dedicata la mostra.

Grande il successo dell’iniziativa, testimoniato dalle presenze (ben tre i gruppi organizzati) e dai commenti espressi dai soci dei Club nel corso della comune conviviale tenutasi, dopo la visita, al Circolo dell’Unione di Piacenza, alla presenza del Presidente del Circolo Stefano Sfulcini, membro del direttivo del Rotary Club Fiorenzuola d’Arda. La visita alla mostra cittadina, in chiusura al 31 ottobre, ha suscitato grande apprezzamento, sia da parte dei soci che per la prima volta si approcciavano al complesso, sia a quelli che conoscevano la Chiesa e il capolavoro pittorico, ma che hanno potuto godere di un percorso guidato innovativo e di raro interesse.

L’evento, voluto dalla Diocesi di Piacenza-Bobbio, è stato curato dal critico Eugenio Gazzola, dalla direttrice dei Musei di Palazzo Farnese Antonella Gigli e dal direttore dei beni culturali della Diocesi Manuel Ferrari ed è inserito tra gli eventi ufficiali per l’anno 2020/2021, organizzati per le celebrazioni dei 500 anni dalla morte del pittore urbinate. Si tratta di un inedito e prezioso progetto multimediale. Come ben noto, l’originale della Madonna Sistina, commissionata a Raffaello da Papa Giulio II nel 1512 per il complesso cittadino (ove rimase per 240 anni) è oggi esposto a Dresda, dove è in esilio dal 1754, sia pure dopo diverse traversie, sapientemente illustrate durante il tour guidato (basti citare il fatto che la grande tela fu messa in sicurezza durante i bombardamenti su Dresda nel ‘45, poi trafugata e trasferita in Russia, per poi ritornare definitivamente Dresda nel 1955).

La Madonna, gli angeli, i Santi (Santa Barbara e San Sisto) rappresentati nel capolavoro di Raffaello (in alcuni Paesi ben più popolare della Gioconda leonardesca), si sono rivelati ancor più “intriganti” dopo le sapienti spiegazioni. Il percorso ha reso disponibili opportunità del tutto uniche: visitare gli ambienti benedettini dell’Abbazia per la quale il dipinto fu realizzato, analizzare l’opera attraverso videoproiezioni, ricostruzioni virtuali, installazioni immersive, approfondire le ripercussioni storiche, letterarie e popolari del capolavoro. La Madonna Sistina è veramente un’icona slegata dai tempi e dai luoghi, per gli ortodossi russi una icona religiosa vera e propria, che ha ispirato numerosi teologi, alcuni convertiti, pare, a seguito della sua contemplazione. Gli scritti rammentano una sua supposta “origine” soprannaturale; Raffaello l’avrebbe infatti dipinta – tra il 1512 e il 1513 – dopo una visione mistica.

La visita ha preso le mosse dall’ “appartamento dell’Abate”, aperto al pubblico per la prima volta, per poi snodarsi verso la galleria secentesca, ambiente prezioso dove le illusioni ottiche vengono enfatizzate dagli interventi cromatici, e il vestibolo, che vede la presenza virtuale di quattro protagonisti della storia del sito (la fondatrice Angilberga, l’Abate Gandulfus, l’architetto piacentino – allievo del Bramante – Tramello, che ristrutturò Chiesa ed Abbazia ad inizio ‘500 e la duchessa Margherita d’Austria, sepolta nel complesso). Nella biblioteca del monastero è stato quindi illustrato il testamento di Angilberga, nonché la regola monastica. L’attenzione è quindi ritornata alla Madonna con il Bambino e gli “angioletti perplessi” appoggiati su un davanzale hanno avuto maggior fama popolare rispetto ai due Santi rappresentati. Tale trasposizione del dipinto nella cultura popolare e massmediologica (in particolare degli angioletti) è stata illustrata ai soci durante la permanenza nella “stanza pop”, una inedita installazione cubica, a specchi, che vede presentate quelle che sono state descritte come alcune “dissacrazioni kitsch” (Dalì …. Warhol … per arrivare fino a Fiorucci).

Altrettanto successo ha avuto tra i rotariani la proiezione del filmato, avvenuta nel monumentale ambiente della Cripta, che ha sapientemente illustrato i due anni di estenuanti trattative tra monaci di San Sisto e l’intermediario di Augusto III, elettore di Sassonia e re di Polonia, maggior collezionista d’arte della sua epoca, che acquistò l’opera per 25.000 scudi romani, cifra più alta mai pagata fino ad allora per un’opera d’arte. Degna di nota anche la permanenza e le spiegazioni delle vicende letterarie legate all’opera, illustrate, in modo quasi plastico, su una parete che vede fissati volumi e pagine ad essa dedicati da grandi letterati ed intellettuali. La tela ha infatti ispirato numerosissimi scrittori e filosofi, basti citare a titolo esemplificativo Schiller, Goethe, Schopenhauer, Pushkin, Gogol, Nietzsche, Freud, Weber, Heidegger, Bloch, Mann, Dostoevskij …… ma l’elenco completo sarebbe ben più vasto.

E’ stata quindi raggiunta la Chiesa, architettura rinascimentale progettata appunto dal Tramello, tramite una suggestiva scala elicoidale a lumaca. I rotariani hanno qui potuto avere l’emozione di accomodarsi in seno al coro ligneo realizzato a far tempo dal 1514, sulle preziose sedute ornate da intagli rinascimentali, partecipando virtualmente ai vespri che i monaci recitavano ai piedi della Madonna Sistina, ancor oggi presente, sia pure in copia. Durante l’ascolto di questi originali “vespri”, attraverso un’installazione di project mapping i marmi del pavimento hanno mostrato proiezioni di grande impatto.

Dopo un ultimo passaggio tra le navate , il transetto e il monumentale ingresso gli ospiti si sono accomiatati, per raggiungere la sede della conviviale, in Piazza Cavalli. Le due padrone di casa Meneghelli e Patroni hanno quindi accolto i soci nella prestigiosa sede del Circolo dell’Unione, sottolineando in apertura quanto stupore e meraviglia avesse caratterizzato la visita appena conclusa. L’applauso dei convenuti ha chiaramente ribadito quanto l’affermazione fosse unanimemente condivisa. Le Presidenti hanno sottolineato l’importanza della mostra, che ha fatto onore alla Città, facendo veramente rivivere a Piacenza l’opera di Raffaello e valorizzando la meravigliosa Chiesa Abaziale di San Sisto. Sono stati anche ripercorsi i passaggi che hanno portato i due Club ad organizzare evento e conviviale, a suggello di collaborazioni che devono caratterizzare le sinergie positive tra i sodalizi.

Meneghelli e Patroni hanno colto l’occasione per rammentare ai soci gli impegni del prossimo futuro, alcuni comuni anche se ovviamente organizzati in dati diverse: appuntamenti statutari, iniziative di carattere ecologico ed ambientale, organizzazione di supporto al programma rotariano ”End Polio”. A tale riguardo Tiziana Meneghelli ha ricordato ai soci del Rotary Fiorenzuola d’Arda l’appuntamento di domenica 17 ottobre, a Fiorenzuola: verrà predisposto uno stand informativo, dove i soci potranno illustrare a quanti interessati lo sforzo e l’impegno del Rotary nel sostenere iniziative tese all’eradicazione della malattia. Spazio quindi alla bella conviviale, che ha visto seduti al tavolo presidenziale Tiziana Meneghelli e consorte, Monica Patroni, Maria Grazie Sabato e Corrado Celli, rispettivamente segretario e tesoriere del Rotary Club S.Antonino, e Giudo Bosi, presidente del Rotaract Fiorenzuola d’Arda.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.