A “Profondo Giallo” arriva il film sul caso Braibanti. Mercoledì proiezione con la regista

Dopo la due giorni a Palazzo Farnese, il Festival Profondo Giallo riparte mercoledì sera (17 novembre) e lo fa dalla Sala Ritz del Politeama per la visione de “Il caso Braibanti” alle ore 21. Per l’occasione sarà presente la regista Carmen Giardina che incontrerà il pubblico per l’evento dedicato allo scrittore e drammaturgo di Fiorenzuola d’Arda al centro della vicenda giudiziaria negli anni ’60.
Per il gran finale di Profondo Giallo sono in programma altri appuntamenti tra cinema e musica: il primo è domenica 21 al Milestone alle 17.30 quando il duo Vox Organalis musicherà live il Nosferatu di W.F. Murnau, e poi il giorno seguente all’ex Chiesa del Carmine andrà in scena la presentazione del libro “… E tu vivrai nel terrore! L’aldilà”, che celebra i 40 anni dell’omonimo film di Lucio Fulci, scritto da Simone Scafidi.
L’ultimo evento di Profondo Giallo invece arriverà martedì 23 alla Limonaia di Palazzo Ghizzoni Nasalli alle 21 con Germano Lanzoni, celebre attore de “Il milanese imbruttito” che insieme all’accompagnamento musicali di Gianluca Beltrame presenterà il sui libro edito da Rizzoli “La terra dei pirla”.

profondo giallo Baribanti

Il caso Braibanti – Il film – ‘Il caso Braibanti’ – Premio Del Pubblico allo scorso Pesaro Film Festival e Premio Signum assegnato dalla Giuria Studenti del Salina Doc Fest – è in assoluto il primo film sulla figura e la vita di un fiorenzuolano d’eccezione, Aldo Braibanti. Ex partigiano torturato dai nazi-fascisti, poeta, drammaturgo, studioso delle formiche, animatore nel Dopoguerra con i fratelli Bussotti, i Bellocchio e molti altri di una “comune” di discussioni artistiche e politiche presso il Torrione Farnese di Castell’Arquato, in pieno 1968 Aldo Braibanti fu vittima di uno scandaloso processo con l’accusa di aver ‘plagiato’ due suoi giovani allievi “allo scopo di compiere atti omosessuali”. L’obiettivo di questo folle processo ai danni di un “intellettuale mite”, come lo descrisse Pier Paolo Pasolini, era essenzialmente politico: un pretesto per colpire le idee libertarie e anticonvenzionali di “una delle menti migliori del nostro Paese” secondo Carmelo Bene. Ma non bastarono gli appelli di intellettuali come Pasolini, Moravia, Morante, Eco a risparmiare a Braibanti la condanna e il carcere.

‘Il caso Braibanti’ mescola rari filmati d’archivio, foto e video messi a disposizione dalla famiglia Braibanti, interviste con familiari, amici e collaboratori di Braibanti, accorati interventi di Marco Pannella su Radio Radicale, e brani dall’omonimo spettacolo teatrale scritto da Massimiliano Palmese. Ne viene fuori il ritratto di un intellettuale che ha vissuto il suo tempo con lucida intelligenza, e le cui idee su arte, politica, ecologia sono ancora oggi di stretta attualita’. L’interesse della stampa nazionale, il successo di pubblico e i premi dei festival a cui ha partecipato provano l’estrema necessità di un film che per primo tenta di rivalutare la figura di un profetico poeta, per restituirgli il suo giusto posto nella storia del Novecento.

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