I teatri storici aprono le porte: visite a Piacenza e provincia dal 4 all’8 dicembre

Gli antichi teatri dell’Emilia aprono in via straordinaria al pubblico per l’iniziativa Teatri Aperti, un viaggio esperienziale nel cuore di 16 teatri storici delle province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia, con la regia di Visit Emilia, la terra dello slow mix dove ogni viaggio è eclettico ed unico tra cultura, natura ed enogastronomia. «Il teatro come luogo di cultura, ma anche come patrimonio storico e artistico – sottolinea Cristiano Casa, Presidente di Visit Emilia -. Un’occasione unica per i visitatori, ma anche per gli abitanti del territorio emiliano, di conoscere i teatri da nuovi ed inediti punti di vista, scoprendo vicende per lo più sconosciute ed entrando nei posti normalmente inaccessibili al pubblico. Un’opportunità per andare alla scoperta anche delle altre meraviglie di Emilia, come i castelli, i borghi, le città d’arte e la ricca gastronomia».

LE INIZIATIVE A PIACENZA – Stendhal lo definì, non a caso, il più bel teatro d’Italia. È stupore per gli occhi il Teatro Municipale di Piacenza: elegante e raffinato, con la sua struttura all’avanguardia, il primo, nel 1895 ad essere interamente illuminato da lampade a energia elettrica. La sua sala a forma di tre quarti d’ellisse fu un’innovazione nell’Ottocento, grazie all’opera di Lotario Tomba che rivoluzionò i principi della canonica architettura teatrale europea. Nel tempo, il teatro è stato arricchito dalle opere di Alessandro Sanquirico e dei suoi allievi. Bellissimo il Secondino di scena di Domenico Menozzi, restaurato nel 2007. Si può visitare solo l’8 dicembre. In un vicolo tra via Castello e via Taverna di Piacenza si scorge il Teatro San Matteo, che rivela nella propria architettura le origini sacre di tempietto protoromanico. Divenuto sala cinematografica tra le due guerre e caduto in rovina, venne restaurato negli anni ’80 del secolo scorso e presenta oggi una platea di 200 posti. Le visite ci sono il 4, 5 e 8 dicembre. Si possono ammirare meravigliosi affreschi nella Sala dei Teatini, un tempo chiesa di San Vincenzo, appartenuta, appunto, all’Ordine dei Teatini. Affreschi che per anni sono stati inaccessibili e poi recuperati come le opere lignee e della facciata grazie ad una grande opera di restauro. Oggi moderno auditorium, all’avanguardia per soluzioni tecniche ed acustica, è stato scelto come sala prove dell’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” diretta dal Maestro Riccardo Muti, che a Piacenza ha sede. Da visitare il 5 e l’8 dicembre.

Uscendo da Piacenza e raggiungendo Pontenure, si scopre il teatrino bomboniera con palcoscenico in muratura e decorazioni floreali del Teatro Serra di Parco Raggio, accanto alla dimora denominata “Villa Fortunata”, che fu fatta edificare da Armando Raggio, tra il 1882 e il 1885. Spettacolare è la modanatura curvilinea che separa le due aree di copertura: in ferro la platea, in tegole il palcoscenico. Il Teatro è aperto il 5 dicembreA Castel San Giovanni c’è un altro gioiello: il Teatro Verdi con il suo bellissimo foyer con le antiche volte a crociera e la sala riadattata all’aspetto della chiesa originaria. Fu inaugurato nel 1823 e vide nel 1841 il debutto Anna Maria “Marietta” Baderna, perla della danza famosa in tutto il mondo. Si può visitare il 7 dicembre. Intitolato nei primi del Novecento alla leggendaria attrice che ne aveva calcato il palco a soli 10 anni, il Teatro Eleonora Duse di Cortemaggiore affonda le proprie radici nel 1826, quando Maria Luigia d’Austria consentì i lavori per la trasformazione del convento. La piccola platea a ferro di cavallo è dominata da due ordini di palchi e da una sala decorata in stile rinascimentale a fiori e ghirlande. È aperto alle visite il 5 dicembre.

Unico e probabilmente tra i più piccoli al mondo, il Teatrino del Castello di Vigoleno, fu realizzato per volontà della principessa Maria Ruspoli Gramont (proprietaria del maniero tra il 1922 e il 1934) dall’artista russo Alexandre Jacovlef che decorò le pareti della sala con tinte vivaci e disegni esotici rappresentando animali, maschere, figure danzanti dalla connotazione simbolica, musici e dame in abiti settecenteschi, tra cui ritrasse la stessa principessa e una fitta vegetazione con tralci. Al centro della scena una rappresentazione stilizzata del borgo medioevale riconduce al realismo magico di Gino Severini. Si può visitare il 4, 5 e 8 dicembre.

INFO VISITE – Sul sito www.visitemilia.com c’è l’elenco dei teatri che aderiscono all’iniziativa, le date e gli orari di visita (gratuite o a pagamento), oltre alle modalità di prenotazione.

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