Pesto di broccoli fatto in casa, così un 31enne ha rischiato la vita a causa del botulino

Spossatezza, disturbi gastrointestinali, difficoltà a deglutire, disturbi oculari fino alla paralisi: sono questi i sintomi, a volte letali, associati all’intossicazione da botulino. Ogni anno in Italia si registrano 20-30 casi, causati soprattutto dall’assunzione di alimenti preparati e conservati in maniera scorretta, in particolare in ambito domiciliare.

Un episodio recente di intossicazione botulinica ha visto protagonisti medici e soccorritori di Piacenza, il cui intervento tempestivo ha permesso di salvare la vita a un giovane 31 enne. Un case report particolarmente interessante e per questo illustrato dal dottor Antonio Agosti – medico di Pronto soccorso e responsabile aziendale di Tossicologia clinica d’urgenza – in collaborazione con la farmacia ospedaliera – Caterina Fiazza, Mauro Luisetto, Alessandra Ferraiuolo, Francesca Carini e Maria Cristina Granelli – all’ultimo congresso nazionale di Tossicologia.

La vicenda risale a qualche mese fa, quando il 31enne si è presentato in pronto soccorso con “un quadro di astenia, confusione e dolore addominale associato a vomito da circa due giorni”. L’uomo inizialmente “veniva ricoverato in chirurgia” e sottoposto ad un intervento “di resezione del tratto intestinale”. Dopo ulteriori valutazioni il sospetto di intossicazione da botulino, con la conferma della diagnosi dal Centro antiveleni di Pavia. Secondo quanto ricostruito dai medici, il 31enne, pochi giorni prima, aveva mangiato un piatto di pasta condito con pesto di broccoli fatto in casa e conservato in un vasetto da confettura. Fatta luce sulla precisa ragione del malessere del paziente, è scattata la corsa all’antidoto da parte della farmacia ospedaliera. Il caso si è poi risolto con la dimissione – il 31 dicembre 2020 – dopo un ricovero non brevissimo, complicato dalla positività al covid del 31enne.

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