S’impara l’inglese giocando all’asilo nido di Pontenure, inserito nel progetto regionale

In tutta la regione Emilia-Romagna sono settantasei gli asili nido che sono stati ammessi al progetto “Sentire l’inglese” ideato e promosso dalla Regione. Tra questi anche “Pollicino”, il nido d’infanzia di Pontenure (Piacenza), le cui educatrici stanno ultimando il corso di formazione per apprendere la metodologia pedagogica. Obiettivo del corso, che prevede la sperimentazione già a partire da quest’anno, è un approccio alla lingua anglosassone da parte dei bambini e delle bambine da zero a sei anni di età, iscritti a 76 fra nidi e scuole dell’infanzia insediate nel territorio regionale.

«Ai piccoli sarà insegnato pronunciare le prime parole e ad ascoltare canzoni o filastrocche, ovviamente non italiano ma in inglese – spiega Angela Fagnoni, assessore all’Istruzione e alle Politiche dell’Infanzia -. Attraverso giochi, musica e animazioni. E proprio facendo vivere momenti ludici e gioiosi, ai bambini risulterà più piacevole e coinvolgente l’apprendimento della lingua straniera». Si tratta di una iniziativa fortemente voluta dalla Regione Emilia-Romagna, che ne ha affidato l’elaborazione al Dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin” dell’Università di Bologna, con il coinvolgimento dei Coordinamenti Pedagogici Territoriali. Per realizzarla, Regione e Università di Bologna hanno stipulato una convenzione che da un lato impegna la Regione a promuovere e supportare azioni di raccordo e coordinamento territoriale per la realizzazione del progetto, e dall’altro l’Università a svolgere la formazione degli educatori dei servizi sul metodo di approccio dell’inglese da parte dei bambini e sull’uso corretto dei materiali didattici appositamente ideati.

«L’Amministrazione Comunale ha sempre considerato importante e da sempre ha investito in questo servizio impegnativo e ricco di soddisfazioni – prosegue l’assessore Fagnoni -. Sottolineo che partecipazione al bando dell’Asilo Nido di Piazzetta Otto Marzo è stata una scelta voluta da me e dalla coordinatrice pedagogica Paola Finetti. L’intento è quello di qualificare e mantenere alta la qualità del servizio offerto anche dando avvio a questo nuovo progetto. Si va così ad arricchire l’offerta formativa di una realtà che allo stato di fatto è un servizio a favore non solo dei più piccoli ma anche delle famiglie. Inoltre, frequentare un asilo nido è solitamente per un bambino il primo approccio esterno al proprio nucleo familiare, il primo luogo, assieme alla scuola materna, dove si gettano le basi del vivere nella società». (nota stampa)

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