Un biopolimero che riduce l’uso del petrolio per la plastica. L’idea vincente dei giovani di “Gazza”

C’è anche Gazza eco-friendly solutions, un progetto d’impresa innovativo di un team di studenti dell’Università del Sacro Cuore di Piacenza, tra i finalisti del Premio Nazionale Innovazione che si svolgerà in modalità mista in due giornate: martedì 30 novembre (ore 10:00/17:30) e venerdì 3 dicembre (ore 09:30/13:30) all’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. I fondatori, alcuni dei quali stanno perfezionando gli studi all’estero, hanno creato biopolimero formato da sole componenti naturali, utilizzabile in vari campi di applicazione plastici. Si tratta di prodotto a zero impatto ambientale, biodegradabile e compostabile. Inoltre è possibile produrlo in versione solubile in acqua. L’utilizzo del biopolimero di Gazza eco-friendly consente di ridurre la componente derivata dal petrolio nella plastica.

Il team di Gazza è composto da Federico Gerosa, che dopo la laurea in International management all’Università Cattolica di Piacenza sta attualmente conseguendo un master in management presso l’EADA Business School di Barcellona, Simone Zanchi, laureando in Economia e Commercio all’ Università di Bergamo e infine da Alberto Bottari, chimico dei materiali e specializzando al Politecnico di Madrid. I finalisti provenienti da tutta Italia sono oltre 60, di cui 4 dell’Emilia-Romagna. I progetti innovativi d’impresa concorreranno per 4 premi settoriali di 25.000 euro ciascuno – IREN Cleantech&Energy, ICT, Industrial e Life Sciences-MEDTech – e il titolo di vincitore assoluto del PNI 2021. Oltre Gazza Eco-Frendly a rappresentare l’Emilia Romagna al PNI, ci saranno AdapTronics dell’Università di Bologna; REsoH+ dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia; Gazza Eco Friendly dell’Università del Sacro Cuore di Piacenza e Bioristor di Imem Cnr Parma. I quattro progetti d’impresa candidati al PNI sono stati selezionati nel corso della finale della Start Cup Emilia-Romagna 2021, competizione organizzata da ART-ER e dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con le Università, i centri di ricerca e altri partner sul territorio dell’Emilia-Romagna.

Il PNI 2021 è promosso dall’Associazione Italiana degli Incubatori Universitari PNICube e l’organizzazione della finale nazionale quest’anno è in capo allUniversità degli Studi di Roma “Tor Vergata”. PNICube è l’Associazione italiana degli incubatori universitari e delle business plan competition regionali, denominate Start Cup. Nata nel 2004, ha lo scopo di stimolare la nascita e accompagnare al mercato nuove imprese ad alto contenuto di conoscenza generate dal mondo accademico. PNICube conta 51 associati tra Università e incubatori accademici, 15 Start Cup attive sull’intero territorio nazionale in 16 regioni. Da anni promuove il Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI), “Coppa Campioni” tra i progetti d’impresa innovativi vincitori delle StartCup regionali.

Scheda finalisti dell’Emilia-Romagna al PNI

Bioristor (Cleantech & Energy), Imem Cnr ParmaÈ un sensore biocompatibile in vivo che monitora in tempo reale la composizione della linfa nelle piante misurando il loro stato di salute. Obiettivo è quello di aiutare i produttori agricoli a ridurre e ottimizzare il consumo di acqua e di fertilizzante. Il sistema è in grado di individuare precocemente le malattie.

AdapTronics (Industrial), Università di BolognaPackaging in cui è integrato un circuito elettronico per una presa elettro-adesiva ed una soluzione unica di chiusura e tracciabilità. Obiettivo è di rendere il packaging intelligente e la logistica più sostenibile in tutte le fasi della filiera fino alla consegna dell’ultimo miglio.

Gazza eco-friendly solutions (Cleantech & Energy), studenti dell’Università del Sacro Cuore di Piacenza – Produzione di biopolimeri 100% biodegradabili e compostabili a zero impatto ambientale derivanti da sole componenti naturali che consentono di ridurre la percentuale di componente fossile dei prodotti plastici in linea con le nuove direttive europee.

REsoH+ (Industrial), Unimore Nuovo processo di produzione digitale a basso costo di celle a combustibile a ossidi solidi alimentate ad idrogeno (Sofc). Si tratta di un sistema che è in grado di produrre energia dall’idrogeno e idrogeno dall’acqua, sostituendo le vecchie tecnologie più costose e inquinanti. (nota stampa)

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