“Un welfare comunale per intercettare i bisogni” Le proposte di Alternativa per Piacenza

Alternativa per Piacenza, la coalizione di centro sinistra che sta unendo cittadini, movimenti, partiti e associazioni in vista delle amministrative del 2022 prosegue la presentazione dei lavori dei gruppi, aperti a tutti, che si stanno adoperando per far emergere criticità e proposte dal basso. Questa volta è toccato al team che si occupa di welfare, sanità e diritti civili coordinato da figure di spessore come Piera Reboli e Davide Bastoni che ha presentato le prime proposte e risultati all’ultima assemblea plenaria, fortemente partecipata, al Teatro Trieste 34 (tutti i giovedì, ore 21, plenaria aperta di ApP).

Alternativa per Piacenza plenaria

LE PROPOSTE – Educatori di prossimità “per intercettare i bisogni nei quartieri e nelle frazioni, senza aspettare che i bisognosi vengano a bussare alle porte del Comune”. Sul tema disabili, oltre alla nota vicenda dell’appalto sul verde senza rispetto dei lavoratori fragili, attenzione alle famiglie con disabili, “a cui va data una risposta personalizzata, e non standardizzata, uguale per tutti”. E ancora: anziani a cui vanno garantite “dimissioni protette con cure domiciliari specializzate per un tempo congruo post ospedalizzazione”, il tema dei diritti civili con politiche conseguenti e mirate, “totalmente assenti in questa amministrazione”, e la piaga della violenza domestica e in particolare sulle donne da affrontare “con una serie di interventi che portino a percorsi di aiuto” e anche attraverso “il bilancio di genere” sull’impatto delle decisioni della prossima amministrazione comunale.

Molti i punti toccati in questa sintesi che, come ha ricordato Caterina Pagani, coordinatrice della Plenaria, “non rappresentano il programma, ma una prima linea d’intervento che verrà consegnata nelle mani del candidato sindaco” – che verrà reso noto entro le prossime 4 settimane, hanno assicurato ad ApP. “Comune deve tornare ad essere il regista dei servizi, intercettando le disponibilità, le opportunità del terzo settore e del volontariato ma tenendo saldamente in mano la matassa della progettazione”. Poi si è parlato di tavoli interistituzionali “mai convocati dalla Barbieri” sui diritti civili. E sugli ex giovani, ancora: “I servizi devono essere ‘rassicuranti’ quando si parla di anziani soli, ossia la domiciliarità deve essere competente e di qualità, non basta solo farla. Così si riduce il bisogno di posti nelle Cra, si riducono le liste d’attesa e si avranno risposte tempestive sui casi gravi”. Tra gli interventi, anche quello di Massimo Bacchi. Sulla lungodegenza, secondo il centrosinistra, “la qualità dei ricoveri deve essere all’altezza dell’impegno economico del pubblico”.

MIGRANTI E INTEGRAZIONE – Un esempio, emerso nel dibattito, ha detto più di tante articolate analisi. “Siamo in via Roma, si sparge la voce che c’è un corso gratuito di italiano riservato alle donne: aveva 15 posti disponibili, le candidate sono state 35. Si può uscire a sinistra dalla questione migranti, senza gettare la polvere sotto il tappeto ma dando voce e rapportandosi i con le comunità presenti in città” ha detto Gianni Cravedi, impegnato nel gruppo di ApP. “Occorre un percorso di reale supporto all’integrazione, per permettere una migliore convivenza civile e l’aumento della qualità della vita per tutti, attraverso anche progetti sullo sport, la riapertura del centro interculturale”. Anche il problema abitativo e “la complessa macchina sanitaria” nel dibattito di ApP, come la sicurezza sul lavoro, la prevenzione e la qualità della vita nelle 2 ore e mezza di incontro al T34. “I report con le slide presentate fino a qui da ApP, e i riferimenti personali dei coordinatori dei gruppi, sono di dominio pubblico – si legge in una nota – partecipare, incidere, dare voce al proprio gruppo di vicinato o alla propria associazione è semplice, basta una email a alternativaperpiacenza@gmail.com o iscriversi alle chat di coordinamento di Telegram e Whatsap”. (nota stampa)

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