A Piacenza 8 morti sul lavoro nel 2021, “maglia nera” in Regione per incidenza sugli occupati

Morti sul lavoro, nell’ultimo anno Piacenza “maglia nera” in Regione per incidenza sul totale degli occupati. Lo si scopre consultando il dossier – aggiornato ad ottobre 2021 – elaborato dall’osservatorio Vega Engineering sulla base di dati Inail. In termini assoluti Piacenza fa registrare 8 “morti bianche” nel 2021, con un indice di incidenza degli infortuni mortali sul totale degli occupati pari a 63,0: un dato che posiziona Piacenza al 16esimo posto in Italia tra le province meno sicure. E al primo, come detto, nel territorio emiliano romagnolo.

LA SITUAZIONE NAZIONALE – “Più di mille morti sul lavoro in dieci mesi. Per la precisione, da gennaio a ottobre 2021, le vittime rilevate sono 1017 (compresi gli infortuni mortali in itinere che sono stati 202). Ma il dramma dei numeri non è l’unico racconto dell’emergenza. Perché una narrazione più efficace per rilevare le regioni più o meno sicure del Paese per i lavoratori è sicuramente l’indice di incidenza. Infatti, solo confrontando i numeri delle vittime rispetto alla popolazione lavorativa di un’area si definiscono concretamente forme e contenuti di questa piaga contemporanea; e solo così si possono individuare tutti gli strumenti utili e idonei per evitare le tragedie”. Apre così Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre la più recente indagine e zonizzazione del rischio di morte per i lavoratori del nostro Paese. Per fotografare, alla stregua della pandemia, l’emergenza morti bianche in Italia.

E così a finire in zona rossa nei primi 10 mesi del 2021 con un’incidenza maggiore del 25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio pari a 35,6 morti ogni milione di lavoratori) sono: Puglia, Campania, Basilicata, Umbria, Molise, Abruzzo, Valle D’Aosta e Trentino Alto Adige. In Zona Arancione: Piemonte, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia. In Zona Gialla: Liguria, Lazio, Sicilia, Veneto e Marche. In Zona Bianca: Toscana, Lombardia, Sardegna e Calabria.

I NUMERI ASSOLUTI DELLE MORTI SUL LAVORO IN ITALIA DA GENNAIO A OTTOBRE 2021 – Numeri assoluti e incidenze producono graduatorie differenti. E infatti la classifica cambia. Unica costante: la Campania. Perché oltre ad essere in zona rossa per l’elevato rischio di mortalità rispetto alla popolazione lavorativa, è anche seconda nella graduatoria per il numero di vittime in occasione di lavoro (94), dopo la Lombardia (99). Seguono: Lazio (74), Piemonte (73), Emilia Romagna (71), Puglia (67), Veneto (64), Toscana (41), Sicilia (40), Abruzzo (34), Marche (22), Trentino Alto Adige (22), Liguria (20), Friuli Venezia Giulia e Umbria (19), Sardegna (15), Molise (14), Calabria (12), Basilicata (12), Valle D’Aosta (3).

Da gennaio a ottobre del 2021 sono 1.017 le vittime sul lavoro registrate in Italia; di queste, sono 815 (– 5,2% rispetto al 2020) quelle rilevate in occasione di lavoro, mentre 202 (+ 15 % rispetto al 2020) sono quelle decedute a causa di un incidente in itinere. A fine ottobre 2021 si registrano 107 vittime in più rispetto a fine settembre 2021. Ancora il settore delle Costruzioni quello che conta il maggior numero di lavoratori deceduti in occasione di lavoro (98 dall’inizio dell’anno). Seguono: Attività Manifatturiere (86), Trasporto e Magazzinaggio (81), Commercio, Riparazione di autoveicoli e motocicli (62). La fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella tra i 45 e i 64 anni (557 su un totale di 815). Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro nei primi dieci mesi del 2021 sono 70 su 815. Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro da gennaio a ottobre del 2021 sono 124. Il lunedì continua ad essere il giorno in cui si è verificato il maggior numero di infortuni nei primi dieci mesi dell’anno.

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