Bando per Informa Famiglie, Giardino “Perché affidare il servizio a una ditta esterna?”

“Per dare informazioni e fornire assistenza è necessario affidarsi a una società esterna al Comune, con un bando da 241mila euro su due anni?”. A rivolgere questa domanda all’assessore ai servizi sociali Federica Sgorbati, in chiusura della commissione tenutasi a palazzo Mercanti, è stato Michele Giardino, consigliere del gruppo misto ed esponente de La Buona Destra Piacenza. Giardino fa riferimento allo sportello Informa Famiglie e Bambini, presente alla Galleria del Sole nel quartiere Farnesiana; leggendo sul sito dedicato, il servizio consente di avere informazioni sui servizi dedicati ai bambini e ai contributi per le famiglie, come assegni di maternità, family card, oltre a fissare appuntamenti per i servizi offerti dal Centro per le famiglie: consulenza educativa per i genitori, consulenza legale, accompagnamento alla nascita e altre attività.

“Stiamo quindi parlando di uno sportello che eroga informazioni, fornisce assistenza e fissa appuntamenti per 25 ore a settimana. Una sorta di segreteria – scrive Giardino in un post su Facebook, riprendendo il suo intervento in commissione -. Perché me ne occupo? Perché il servizio in questione viene affidato a un soggetto esterno all’ente comunale (la cooperativa sociale Open Group Onlus con sede a Bologna, ndr) e la relativa gara d’appalto per la gestione di questo Sportello costa, al Comune di Piacenza, la bellezza di 240mila euro, oltre Iva, per due anni (circa 120mila euro più Iva all’anno). La domanda che mi sono fatto e che ieri, in Commissione Affari Sociali, ho rivolto all’assessore al Welfare è stata: ‘Ma per dare informazioni, fornire assistenza e fissare appuntamenti è proprio necessario affidarsi ad una società esterna al Comune?’. Non trattandosi di prestazioni specialistiche o ad elevata competenza, immagino non siano richiesti studi particolari o esperienze lavorative strutturate. Mi pare sia una di quelle attività che qualunque impiegato comunale possa svolgere, con un minimo di formazione e con un costante aggiornamento. E se non vi fossero risorse disponibili nell’attuale organico, la cifra che il Comune spende ogni anno per incaricare un soggetto esterno, potrebbe giustificare anche l’assunzione, con un contratto a termine e rinnovabile, di un paio di giovani che garantiscano il servizio nel nastro orario indicato”.

“Limitare questa attività a una mera consulenza è un po’ riduttivo – ha replicato l’assessore Sgorbati in commissione -. Da quando siamo alle prese con il covid, gli sportelli Informa Famiglie e Informa Sociale hanno visto crescere in maniera considerevole la loro attività”.

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