“Long covid, quanti pazienti seguiti dalle Ausl?”

“Quanti sono i pazienti con sindrome da Long Covid seguiti dall’Ausl di Piacenza, in cosa consiste il trattamento loro somministrato e quali sono le modalità della loro presa in carico?”. E’ quanto chiede in un’interrogazione alla Giunta regionale, Valentina Stragliati, consigliere regionale piacentina della Lega Er, che spiega: “La Sindrome Post Covid – 19 o Long Covid indica l’insieme dei disturbi e delle manifestazioni cliniche, anche piuttosto importanti, che persistono dopo l’infezione da SARS CoV – 2. Anche se la maggior parte delle persone che hanno contratto il virus riesce a recuperare completamente entro due mesi, sono tanti i casi di persone che, dopo essere guarite dal Covid – 19, hanno affermato di continuare ad avere problemi di salute di vario genere, anche a distanza di tempo”.

Questa sindrome post – virale può debilitare una persona sotto molti aspetti anche per parecchie settimane dopo la negativizzazione, e cioè dopo la guarigione e la conseguente eliminazione del virus dall’organismo. I disturbi caratteristici del Long Covid possono essere causati da diversi meccanismi: un danno diretto agli organi del corpo provocato dal virus o dalla malattia; effetti e compromissione del sistema nervoso; risposta anomala del sistema immunitario che, nel tentativo di eliminare il virus, innesca, una specie di autoimmunità per cui aggredisce “per sbaglio” anche organi e tessuti del proprio corpo, danneggiandolo.

I sintomi del Long Covid possono interessare diversi organi; non è chiaro, però, se siano causati direttamente dal virus o se siano provocati dallo stress o dal trauma dell’infezione. Il sintomo più diffuso è la stanchezza, seguito dalla perdita del gusto e dell’olfatto. Un altro sintomo riportato molto frequentemente è la perdita di memoria e di concentrazione. Difficoltà ancora maggiori sono poi riscontrate da chi deve imparare a gestire malattie croniche preesistenti con tutti gli altri sintomi del Long Covid: vertigini, mal di testa, difficoltà nel sonno, respiro corto, palpitazioni e battito irregolare, sintomi neurologici come ansia o stress, disturbi gastrointestinali, iper – sudorazione, eritemi cutanei, perdita di capelli, debolezza delle unghie, dolori muscolari, problemi renali. La durata della persistenza dei sintomi non sembra essere collegata all’intensità degli stessi durante la malattia, all’età dei pazienti o al sesso degli stessi. Ad ogni modo, è stato osservato che sono soprattutto le donne tra i quaranta e i sessant’anni a soffrire di Long Covid. Anche l’età avanzata e il sovrappeso potrebbero essere fattori di rischio per lo sviluppo della Sindrome Post Covid – 19.

L’atto ispettivo depositato da Stragliati prende le mosse dal fatto che “ad oggi – spiega la leghista – non esistono terapie specifiche per curare i disturbi legati al Long Covid. Pertanto si è costretti a convivere con i sintomi fino alla loro regressione e cercare per quanto possibile di alleviarli, risalendo alle cause e trovando soluzioni personalizzate per ogni paziente”.

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