Mancano i medici, saltano le “guardie” a Ottone e Ferriere “Ripristinatele”

Saltano temporaneamente le guardie mediche di montagna a Ottone e a Ferriere per carenza di medici. Dal primo gennaio, per l’impossibilità di coprire i turni, verranno infatti accorpati i presidi medici di Bettola e Farini, e quello di Ottone con Bobbio; inoltre verrà sospesa l’attività a Piacenza dell’ambulatorio di via Pozzo. La comunicazione è stata fatta ai sindaci nel corso di una riunione dal direttore generale dell’Ausl di Piacenza Luca Baldino, che ha spiegato come si tratti di una soluzione temporanea e che l’azienda è alla ricerca di personale per coprire i turni vacanti. Un quadro che ha sollevato le proteste degli amministratori locali e causato la reazione dei consiglieri regionali. Ecco le note inviate

GIROMETTA (OTTONE) “DECISIONE SCELLERATA” – Parla di “doccia gelata” Maria Lucia Girometta, vice sindaco di Ottone: “È inaccettabile che Bobbio, che proprio in Conferenza Socio Sanitaria ha avuto la soddisfazione positiva di veder votata nuovamente la trasformazione dell’Osco in “Ospedale di montagna”, possa essere dotato anche della guardia medica. Da Ottone a Bobbio ci sono quasi 30 chilometri; mi chiedo cosa possa accadere a una persona che sta male a Orezzoli o a Bertone, paesi distanti dal capoluogo una ventina di km! Appare grave che decisioni di tale rilevanza, che incidono pesantemente sul livello del servizio sanitario erogato alla popolazione, siano adottate senza coinvolgere il Sindaco, nella qualità di autorità sanitaria locale”.

“Il Sindaco, dott.Federico Beccia, si prodiga giorno e notte per chi ha bisogno di assistenza e spero che qualcun altro capisca che la nostra montagna non può essere abbandonata – prosegue -. Mi auguro che questa scelta scellerata possa far meditare tutte le istituzioni e che queste dimostrino solidarietà al nostro Comune. Noi amministratori ci adoperiamo continuamente per mantenere i servizi tanto necessari alla montagna ma questa decisione vanifica qualsiasi sforzo di preservare la nostra terra e farla vivere. Credo che decidere di tagliare un servizio, che è di grande utilità in un Comune lontano dai presidi ospedalieri ed è popolato da persone per lo più anziane e quindi bisognose di pronto intervento, sia davvero un atto incomprensibile”.

“Non è bastato – conclude – aver avuto un lungo periodo di difficoltà per la tremenda pandemia, non è bastato il crollo del ponte Lenzino con tutte le inevitabili conseguenze! La notizia della soppressione della guardia medica è stato un tremendo dolore e una grande ingiustizia”.

RANCAN E STRAGLIATI (LEGA) “RIPRISTINARE IMMEDIATAMENTE IL SERVIZIO” – “Ripristinare subito il servizio delle guardie mediche a Ottone e Ferriere. La situazione è preoccupante, aggravata ulteriormente dalla mancanza del medico di Farini”. Lo chiedono i consiglieri regionali leghisti piacentini Matteo Rancan, capogruppo, e Valentina Stragliati.  “Non è possibile che si tolgano ancora servizi in montagna” hanno tuonato gli esponenti del Carroccio scagliandosi contro il governatore. “Bonaccini si riempie la bocca di sanità territoriale, cosa assolutamente condivisibile e da noi auspicata da tempo, ma la realtà è diversa: i servizi diminuiscono e la situazione non è più tollerabile” hanno spiegato. “La sanità territoriale è indispensabile, a maggior ragione nelle zone di montagna e periferiche. La Regione si attivi quindi celermente per ripristinare il servizio non più previsto dal primo gennaio” hanno concluso Rancan e Stragliati.

TAGLIAFERRI (FDI) “DECISIONE IRRISPETTOSA” – “La burocrazia sanitaria è spietata e irrispettosa: fa scelte solo in base ai numeri e non pensa alla qualità e alle esigenze primarie della vita del cittadino. La decisione di sopprimere le guardie mediche di Ferriere e Ottone è una scelta dettata solo dalla mania di risparmio che nulla ha a che vedere con il valore universalistico della sanità”. Lo afferma Giancarlo Tagliaferri, consigliere regionale piacentino di Fratelli d’Italia: “E a nulla – aggiunge – vale la rassicurazione che “non è una soppressione ma un accorpamento al servizio di Bettola e Bobbio”: ma chi prende queste decisioni sa quanti chilometri ci sono tra questi Comuni? Sa cosa vuol dire aver bisogno di un medico nel cuore della notte? Il Presidente Bonaccini ci racconta sempre che l’Emilia-Romagna è l’Eden sanitario peccato che lungi dal riaprire i punti nascita in Appennino ora si comincia a chiudere anche le guardie mediche nei Comuni”.

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