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Perché esiste il fenomeno dei no-vax?

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Quelli come me, nati negli anni ’60, non possono dimenticare che cosa significasse nell’età prepuberale ammalarsi di morbillo: la malattia infettiva esantematica altamente contagiosa, considerata, tra quelle prevenibili con il vaccino, quella che provoca il maggior numero di morti rispetto a qualsiasi altra patologia conosciuta. Fortunatamente i nostri genitori non avevano particolari problemi a vaccinarci. Probabilmente perché non erano interessati dall’effetto Dunning-Kruger. Ma di questo ne parleremo più avanti.

Il morbillo negli anni ’80 causava, in tutto il mondo, circa 2,5 milioni di morti all’anno. Grazie ad un’attenta e pianificata campagna vaccinale negli anni ’90 il numero dei morti è sceso a circa 540.000 fino ad arrivare a 96.000 nel 2013. Sebbene sia praticamente sparito nei Paesi a capitalismo avanzato, purtroppo ancor oggi esistono focolai di morbillo nei Paesi in via di sviluppo.

Fiducia nella scienza medica – A partire dagli anni ’60 fino all’altro ieri, gli abitanti dell’intero pianeta hanno sempre evidenziato una discreta fiducia nella scienza medica. L’uso ed abuso di farmaci per combattere e prevenire ogni forma di disturbo o semplice fastidio ne sono una prova. Nel 2019, secondo il rapporto annuale dell’AIFA, la spesa complessiva per l’acquisto di farmaci, in Italia, ammontava a 30,8 mld di euro, (di cui il 76,4% a carico del Servizio Sanitario Nazionale). Vale a dire l’1,5% del PIL nazionale.

Una maggiore attenzione alla nostra salute, ed a migliori condizioni di vita, hanno portato l’aspettativa di vita degli italiani agli attuali 83,6 anni, sebbene nel 2020, a causa del Covid-19 ci sia stato un “leggero” abbassamento a 82,4 anni (fonte OCSE). Negli anni ’60 l’aspettativa di vita degli italiani non superava i 65 anni. Alla fine degli anni ’70 nasce il concetto di “medicina preventiva” (non solo curativa). Proprio in quegli anni, grazie anche ad una campagna vaccinale di massa, l’aspettativa di vita arriva a 77 anni, fino ad assestarsi attorno agli 80 anni tra gli anni ’90 e l’inizio del XI secolo.

I giorni nostri – Arriviamo ai giorni nostri. Un virus letale, quello che comunemente denominiamo Covid-19, sta creando all’intero pianeta problemi che hanno causato malati gravi, morti, collasso del sistema sanitario e crisi economica. Al terzo anno di convivenza con il virus, se da una parte molti governi pare non abbiano imparato molto dall’esperienza degli anni precedenti dimostrando a volte una discreta inefficienza nella gestione del problema, dall’altra assistiamo ad una forte avversione all’uso del vaccino da parte di una frazione della popolazione italiana. E questo fenomeno, viste le premesse storiche sull’importanza dei vaccini, ed i risultati positivi che si stanno ottenendo in questi mesi sui vaccinati, ed i dati che vedono la maggior parte dei malati gravi tra coloro che non si sono vaccinati, risulta veramente inspiegabile. In realtà una spiegazione ci sarebbe. O meglio si potrebbe avanzare un’ipotesi, che si basa su due motivi che possono considerarsi alla base del proliferare dei movimenti cosiddetti “no-vax”: l’effetto Dunning-Kruger; l’inversione dell’effetto Flynn.

L’effetto Dunning-Kruger – Si tratta di un pregiudizio cognitivo che porta le persone con meno abilità e conoscenze a pensare di saperne di più degli altri. Meno sanno, più pensano di sapere. Spesso chi ha questo problema tende a imporre le proprie idee anziché limitarsi a dare un parere, ritenendole verità assolute. Gli altri vengono visti come totalmente ignoranti e incompetenti anche se non lo sono. Per saperne di più vi invito a leggere l’articolo pubblicato da Laura De Rosa su “greenMe” al link https://www.greenme.it/vivere/mente-emozioni/effetto-dunning-kruger/.

L’inversione dell’effetto Flynn – James Robert Flynn, accademico neozelandese, alla fine degli anni ’90, pubblicò una ricerca secondo la quale il quoziente d’intelligenza medio della popolazione mondiale è stato in continuo aumento (effetto Flynn) fino alla fine degli anni ‘90. Da allora il quoziente intellettivo è in diminuzione, ecco perché si parla di “inversione dell’Effetto Flynn”. Sembra infatti che il livello d’intelligenza misurato dai test diminuisca nei Paesi più sviluppati. Molte possono essere le cause di questo fenomeno. Una di queste potrebbe essere l’impoverimento del linguaggio. Diversi studi dimostrano infatti la diminuzione della conoscenza lessicale e l’impoverimento della lingua: non si tratta solo della riduzione del vocabolario utilizzato, ma anche delle sottigliezze linguistiche che permettono di elaborare e formulare un pensiero complesso. Per saperne di più vi invito a leggere l’articolo pubblicato da Cristophe Clavé su “ItaliaOggi” al link https://www.italiaoggi.it/news/il-quoziente-di-intelligenza-che-era-sempre-in-crescita-ora-sta-diminuendo-2490366.

Se poi aggiungiamo alle cause sopra citate, una società individualista, formata da soggetti prevalentemente egocentrici (per non dire narcisisti) che hanno un sostanziale bisogno di apparire. Direi che il gioco è fatto. Questo spiegherebbe perché personaggi dello spettacolo, scaricatori di porto, idraulici, pseudo-politici affetti da gravi disturbi della personalità, ad esempio, si permettono di intervenire in questioni che non conoscono e che attendono a competenze medico scientifiche, e rifiutano ciò che hanno accettato fino all’altro ieri.

Il ruolo della democrazia – La democrazia, dal greco démos (popolo) e krátos, (potere) etimologicamente significa “governo del popolo”, ovvero sistema di governo in cui il potere viene esercitato dal popolo, tramite rappresentanti liberamente eletti. Ciò significa che è compito dei rappresentanti del popolo, garantire ciò che, tra le altre cose, è esplicitamente scritto nella nostra Costituzione: benessere, sicurezza e salvaguardia della salute dei cittadini. La stessa Costituzione prevede anche che la democrazia deve agire contrapponendosi, a chi invece agisce in modo contrario a tali obiettivi.

In conclusione, ciò che ogni cittadino deve aspettarsi dai propri rappresentanti, e quindi da chi ci governa, è il rispetto dei sani principi della nostra Costituzione, a salvaguardia del popolo e quindi della democrazia.

Andrea Lodi

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