Piacenza ottima squadra, se non commettesse tutti quegli errori… COMMENTO

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Anche a Salò, in casa della Feralpi, il Piacenza conferma la sua strana e particolare natura che la vuole squadra che esprima il meglio in trasferta e, soprattutto, contro formazioni di ottima levatura tecnica, mentre trova difficoltà nelle partite interne contro squadre di secondo livello. Questione di moduli di gioco? Non crediamo perchè, salvo piccole varianti, sono sempre i soliti. Questione di testa? Può essere perchè i giocatori queste partite sembrano affrontarle con uno spirito diverso. Sicuramente c’è più determinazione ed intensità ed anche qualità di gioco. A nostro avviso il problema ed il limite di questa squadra è la qualità tecnica individuale che costringe giocatori a commettere  errori che determinano il risultato sia in fase difensiva che in fase offensiva. Il gol subìto, ad esempio, è dovuto ad un maldestro intervento difensivo mentre parecchie azioni secondo ottimi canoni di gioco non hanno trovato sbocchi adeguati per errori di misura o di tocco nel passaggio decisivo. Potenzialmente, crediamo, che il Piacenza sia un’ottima squadra che possa competere con le migliori e lo farà quando sarà in grado di eliminare, almeno in parte, gli errori dei singoli.

Contro il Feralpi il Piacenza gioca un discreto primo tempo il cui equilibrio è rotto soltanto da uno sbandamento difensivo. Nella ripresa, invece, ecco il Piacenza che t’aspetti: alti ritmi, buoni movimenti rotatori a centrocampo ed intensità nella manovra e nell’aggressione degli spazi e dell’avversario. Alla fine conquista un punto strameritato e con diversi rimpianti per le numerose occasioni fallite per il classico pelo e per un pallone allontanato dalla linea di porta con qualche sospetto. Mancavano Corbari e Cesarini, ma si aveva il rientro (importante) di Gonzi. Nessuno è stato il protagonista assoluto della partita, ma tutti hanno avuto sprazzi di gioco convincente, anche quel Lamesta che, quando avrà imparato a dosare meglio i suoi cross, potrà essere una risorsa importante. Un punto non è un grosso bottino, ma fa pur sempre classifica e dà morale; la squadra ha qualche acciacco ma è in salute: il futuro dovrebbe confermarlo.

Luigi Carini

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