Rinasce Santa Chiara: investimento da 14 milioni di euro con Cassa Depositi e Prestiti

Sarà Cassa Depositi e Prestiti ad affiancare la Fondazione di Piacenza e Vigevano nel progetto di recupero del Monastero di Santa Chiara, con l’obiettivo di creare alloggi per studenti universitari e offrire una soluzione residenziale al tema del “dopo di noi”. Ad annunciarlo il Presidente della Fondazione Roberto Reggi: “Cassa Depositi e Prestiti è il più grande investitore italiano, quello più affidabile e che ci dà maggiori garanzie. La Fondazione ha una quota di Cassa Depositi e Prestiti, di fatto quindi utilizza questo strumento per fare un investimento che ammonta a circa 14 milioni di euro, risorse necessarie per riqualificare i 12mila metri quadri dell’area, oggi abbandonati, e trasformarla in un ambiente dedicato ai giovani, in particolare per gli studenti universitari, ma anche a favore di soggetti fragili. E’ un progetto molto ambizioso, scelto da Cassa Depositi e Prestiti, insieme a Napoli, tra i due progetti in questo momento più avanzati e ambiziosi da sostenere”.

Progetto, ha precisato Reggi, che ha già ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie: “Il prossimo anno sarà dedicato interamente al completamento del progetto esecutivo, con il coinvolgimento dei giovani che andranno ad abitarlo, e delle attività amministrative necessarie anche per consolidare il fondo di finanziamento per l’opera; al termine di questo periodo di circa 12 mesi partiranno i lavori, la cui durata è stimata in un anno e mezzo. Nel 2024 dovremo quindi avere l’opera completa”.

L’ambiziosa iniziativa è stata presentata da Reggi, insieme all’ingegner Paolo Milani e all’architetto Pier Giorgio Armani, che hanno curato rispettivamente la parte strutturale e architettonica del progetto, insieme a Maria Francesca Silva di Cassa Depositi e Prestiti e a Paolo Boleso di Investire Sgr. L’intervento di recupero dell’ex convento consentirà di mettere a disposizione 330 posti letto, destinati al 10% a soggetti fragili. Già in possesso di tutte le autorizzazioni e il nulla osta della Soprintendenza, il progetto sarà concretizzato grazie all’istituzione di un fondo di fondi, con il conferimento dell’immobile – del valore stimato di 2 milioni di euro -, l’intervento di CDP pari al 50% delle risorse necessarie – circa 7 milioni di euro, e la quota restante coperta da investitori nazionali come banche, fondi pensione e assicurazioni, anche se resta la porta aperta anche a investitori locali, come ha spiegato Paolo Boleso, così come il soggetto gestore della struttura sarà scelto tra gli operatori del territorio piacentino.

“Per la Fondazione di Piacenza e Vigevano questa operazione rappresenta un vantaggio – sottolinea Reggi -: da un lato si recupera un bene a servizio della città, dall’altro il nostro ente fa un investimento. Non versiamo risorse nostre ma invece generiamo un reddito, per tutta la durata del fondo (20 anni, ndr), attraverso i canoni di locazione che saranno versati, seppur calmierati”.

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