ApP, una mozione unica “antiprimarie”: “Discutiamo fino al 10 febbraio”

Ci sarà una sola mozione “antiprimarie” da mettere ai voti dei circa 120 aventi diritto dell’assemblea di Alternativa per Piacenza che si riunisce in serata alla Sala Mandela della Camera del Lavoro. I promotori di quattro mozioni distinte hanno infatti deciso di unificare i testi per chiedere un altro mese di discussioni alla ricerca del candidato a sindaco per il centrosinistra, fino al 10 febbraio.

“Qualora, alla data del 10 febbraio 2022 non si giunga – recita il testo – ad una candidatura unitaria con il necessario sostegno con il percorso descritto sopra, l’Assemblea Plenaria potrà decidere a semplice maggioranza di optare per il ricorso al ballottaggio tra le due candidature che hanno raccolto maggiore consenso oppure alle primarie di coalizione”. Ma queste primarie saranno vincolate a una serie di prescrizioni: le candidature dovranno infatti passare anche (ma non esclusivamente) attraverso un riconoscimento e sostegno da parte dei membri dell’assemblea plenaria di ApP e “saranno ammesse alle primarie le sole mozioni e candidature che ottengano il sostegno palese di almeno il 15 per cento degli aventi diritto al voto della Assemblea Plenaria.”

I sottoscrittori della mozione unica sono: Giovanni Toscani, Davide Bastoni, Milvia Urbinati, Laura Chiappa, Michele Rizzitiello, Davide Vanicelli, Daniel Bozzarelli, Giuseppe Castelnuovo, Massimo Esposito, Giuseppe Carini, Vanda Campregher, Umberto Mozzarelli, Carla Castagnetti, Roberto Devoti, Marco Martinelli, Cassius Verucchi, Caterina Pagani, Emanuele Maffi. Francesco Perini, Paolo Bersani, Enrico Caruso, Jacopo Rossetti, Filippo Arcelloni. Una richiesta dilatoria nei tempi e restrittiva nelle modalità di eventuale celebrazione delle primarie che non piace al Partito Democratico, che aveva lanciato un appello per arrivare a stabilire consultazioni non autoreferenziali e che possano incentivare la partecipazione degli elettori di centrosinistra. L’assemblea di stasera porterà forse chiarezza sul destino della coalizione e sul percorso da intraprendere ora e non è detto che si arrivi a un voto che spaccherebbe il consesso.

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