Covid, cresce la pressione sull’ospedale “Preoccupati, pronti a riorganizzazione”

La nuova ondata Covid che sta colpendo pesantemente anche la nostra provincia rischia di avere forti ripercussioni sul fronte ospedaliero.

“C’è preoccupazione – ammette il direttore generale Ausl Luca Baldino illustrando l’ultimo report sulla diffusione del virus nel piacentino -, se da una parte il pronto soccorso tiene molto bene, con numeri importanti – una media di 20 accessi giornalieri di pazienti Covid – ma ancora assolutamente gestibili anche grazie all’incredibile lavoro delle Usca, dall’altra assistiamo ad un aumento dei ricoveri: questa mattina erano circa 150, cercheremo di capire cosa accadrà in questa settimana, considerato che i ricoveri iniziano a salire dopo 7-10 giorni dalla crescita dei positivi. Anche per la terapia intensiva dobbiamo aspettarci dati in aumento, allo stesso modo sappiamo già purtroppo che il numero dei decessi è destinato a crescere”. Tutti e tre i pazienti al momento in terapia intensiva non sono vaccinati, mentre per quanto riguarda gli altri reparti Covid circa il 50% dei ricoverati è senza vaccino: “Dobbiamo però ricordare – rimarca Baldino – che i non vaccinati sono solo il 10% della popolazione, che produce quindi la metà dei ricoveri”.

OSPEDALE E INTERVENTI – “Abbiamo pronte tutte le modifiche organizzative da attuare nel caso in cui i numeri dovessero aumentare in maniera molto significativa – anticipa il direttore generale -, speriamo di non doverlo fare ma siamo pronti”. Tra i primi passaggi per fronteggiare un eventuale peggioramento della situazione – spiega Baldino – il “maggior coinvolgimento delle cliniche private”, la “riconversione di reparti dall’attività ordinaria a quella Covid”, fino alla “sospensione di alcune attività”. “Al momento rispettiamo i tempi di attesa per la chirurgia oncologica e l’emergenza chirugica, i tempi sono invece allungati per la chirurgia a minor complessità. Dobbiamo capire che cosa accadrà nei prossimi giorni, se dovessimo riconvertire altri reparti ad attività Covid la chirurgia procrastinabile potrebbe essere soggetta a temporanee sospensioni da parte dell’azienda”.

USCA – L’azienda – spiega il direttore generale – sta affrontando “criticità estreme” per l’attività delle Usca e quelle relative contact tracing: “Stiamo concentrando fortemente l’attenzione sulle persone che presentano una sintomatologia più importante; è impossibile con i numeri attuali riuscire a gestire anche i casi asintomatici come facevamo fino a due settimane fa, riusciamo comunque a garantire tutti i servizi necessari per non far correre rischi inutili ai nostri cittadini”.

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