“Percorsi post diploma per i ragazzi con disturbo dello spettro autistico”

“Servono percorsi scolastici specifici che siano calibrati sulle esigenze e necessità dei ragazzi con disturbo dello spettro autistico, per dar loro la possibilità di essere inseriti nell’ambito della formazione post-diploma finalizzata all’inserimento nel mondo del lavoro”.

E’ quanto chiede una risoluzione presentata dai consiglieri regionali della Lega Daniele Marchetti e Valentina Stragliati. “Il nostro atto di indirizzo – spiegano i leghisti – ha come obiettivo l’inserimento di percorsi interni alla rete ITS dell’Emilia-Romagna rivolti a ragazzi con disturbi dello spettro autistico e altre tipologie di disabilità, per valorizzarne le capacità e competenze”. Gli Istituti Tecnici Superiori (ITS) sono nuove scuole ad alta specializzazione tecnologica che realizzano percorsi biennali post-diploma alternativi all’Università per formare tecnici superiori in grado di inserirsi nei settori strategici del sistema economico-produttivo e di portare nelle imprese competenze altamente specialistiche e capacità d’innovazione.

“Proprio gli ITS quindi, potrebbero rappresentare un’opportunità per garantire una prosecuzione dell’offerta formativa con maggiore specializzazione, destinata anche a soggetti con diverse tipologie di disabilità, tra cui i ragazzi con disturbi dello spettro autistico che, altrimenti, difficilmente potrebbero completare il ciclo formativo” sottolineano Marchetti e Stragliati. “A nostro avviso infatti, sarebbe opportuno prevedere percorsi dedicati all’interno della rete ITS dell’Emilia-Romagna volti alla valorizzazione delle capacità e competenze di ragazzi diversamente abili, favorendone in questo modo l’inclusione sociale e l’inserimento lavorativo, colmando un vuoto che spesso si crea nel post diploma”.

Con la risoluzione i leghisti chiedono di coinvolgere, nel percorso finalizzato all’individuazione di percorsi interni alla rete ITS dell’Emilia-Romagna rivolti a giovani con disabilità, le Associazioni del settore presenti in Emilia-Romagna. “Crediamo che questa sia una proposta valida per arrivare ad una vera inclusione sociale di questi ragazzi” concludono Marchetti e Stragliati.

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