Appalto Ikea, lavoratori Coop San Martino in sciopero “Modificare accordo per il pagamento della malattia” foto

“Il covid, tra contagi e quarantene, ha cambiato le carte in tavola e adesso è necessario rivedere l’accordo sul pagamento della malattia”. E’ l’appello lanciato dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Emilia alla Cooperativa San Martino in merito alla gestione dell’appalto Ikea che ha portato, nella mattinata del 22 febbraio, ad uno sciopero dei lavoratori presso il magazzino piacentino della multinazionale svedese.

La richiesta dei sindacati riguarda l’eliminazione della soglia del 5% di lavoratori assenti – frutto di un accordo avvenuto in epoca pre-covid – superata la quale l’indennità di malattia non viene pagata integralmente. “Abbiamo rivendicato la possibilità di migliorare l’accordo per la malattia che è già in essere nel magazzino – ha spiegato Salvatore Buono di Fit Cisl Piacenza -. Si tratta infatti di un accordo anacronistico, fatto in epoca pre-covid, con una soglia del 5% di malattia nel magazzino. Con il covid le malattie sono impennate, vogliamo quindi rivedere l’accordo per far sì che la malattia sia pagata in maniera dignitosa ai lavoratori”.

Parole sottoscritte da Massimo Tarenchi, di Filt Cgil “Oggi siamo qui perché da tempo abbiamo in atto una trattativa sulla questione della malattia. C’è stato un accordo tempo fa, in quanto le cooperative per legge hanno la possibilità di derogare su alcuni istituti contrattuali, tra questi la malattia che, superati i primi tre giorni, possono decidere di non integrare rispetto alla quota Inps. I limiti dell’accordo sono emersi con l’esplosione della pandemia e il conseguente aumento dei contagi e delle persone che sono a casa in quarantena. Stiamo chiedendo che sia eliminato questo sbarramento del 5%, perché crediamo che sia una cosa civile che la malattia venga retribuita pienamente. Ci sono persone che in questo mese hanno percepito 450 euro di stipendio: come è possibile vivere così, considerato anche che ci sono le bollette da pagare?”.

Maria Stella Vannacci di Uiltrasporti ha evidenziato la “disparità di trattamento normativo e retributivo tra i lavoratori mandati dalla cooperativa e quelli assunti direttamente da Ikea. Devono infatti essere parificate le condizioni di lavoratori che operano nello stesso contesto, abbiamo pazientato fin troppo”. “Nei prossimi giorni – annunciano i sindacati – ci sarà un incontro con la Coop San Martino sul premio di produzione e, nell’occasione, si parlerà anche del tema della retribuzione della malattia”.

Sciopero Ikea

“Ho avuto la polmonite, ma ad ottobre e novembre in busta paga solo 600 euro” – Durante la protesta, ha portato la sua testimonianza anche un lavoratore della Coop San Martino, Giosafat Aradori. “Lavoro qui da 10 anni e fino a qualche mese fa non ho mai avuto problemi – ha detto -. Nelle ultime buste paga però – quelle di ottobre e novembre – mi sono trovato uno stipendio di 600 euro. Sono stato malato con polmonite e pleurite, andando avanti per due mesi e mezzo con cortisone ed antibiotici, rientrando sul posto di lavoro il 6 dicembre. Tuttavia a ottobre e novembre, la malattia è stata pagata solo dall’Inps e non dalla San Martino. Credo che la malattia sia un diritto del lavoratore, sarei contento quindi che la mia azienda pagasse gli stipendi a chi è malato”.

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