Confronto Castelli-Cugini davanti ad ApP, ma l’assemblea si “incarta” sui poteri

Primo confronto pubblico davanti all’assemblea di Alternativa per Piacenza nella serata del 3 febbraio per due potenziali candidati del centrosinistra alle comunali di Piacenza, Massimo Castelli e Stefano Cugini. I partecipanti hanno ascoltato il sindaco di Cerignale, presente per la prima volta alla plenaria della coalizione, a differenza del capogruppo del Pd a Palazzo Mercanti che è stato tra i promotori iniziali di ApP.

Castelli ha ribadito la propria disponibiltà a mettersi al servizio del centrosinistra per riconquistare la guida del capoluogo, e si è difeso da alcuni attacchi arrivati da esponenti della stessa coalizione in particolare sui social: “Non dimentichiamo che i nostri nemici sono fuori da questo consesso” – ha sostenuto, sottolineando la necessità di chiarire le divergenze all’interno per poi assumere posizioni unitarie. Cugini si è soffermato sul valore politico del percorso sin qui portato avanti da Alternativa per Piacenza anche nel segno della partecipazione, sono circa 300 infatti le persone che hanno espresso sostegno alla sua candidatura.

Castelli Alternativa per Piacenza

E’ seguito il dibattito sulla mozione presentata da un gruppo di partecipanti per rilanciare il ruolo del tavolo politico (oggi dimissionario) di ApP e riequilibrare i poteri tra il tavolo stesso, chiamato a fare sintesi delle diverse posizioni e a decidere, e l’assemblea plenaria, a cui affidare invece un ruolo soltanto propositivo e consultivo, senza poteri di veto impropri per un consesso non eletto. Dopo una discussione ricca di interventi, alla fine è passato a maggioranza un emendamento che in caso di individuazione di un candidato unitario senza ricorso alle primarie, riconsegna la parola definitiva ancora all’assemblea. Soluzione che non piace ai partiti, ed in particolare al Pd, e che ha causato un nuovo stallo. Ora si attendono le decisioni del Partito Democratico, alle prese con la fase congressuale, che potrebbe decidere di procedere in autonomia rispetto ad Alternativa per Piacenza.

Ancora una seduta incentrata su dispute burocratiche senza sciogliere il nodo delle primarie di coalizione, che – senza novità di rilievo o nuove candidature – appaiono sempre più improbabili.

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