Il presente e il futuro del pomodoro da industria: a Piacenza Expo torna Tomato World

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Per due giornate – giovedì 17 e venerdì 18 febbraio – a Piacenza Expo, grazie a Tomato World, si punterà l’obiettivo sul presente e sul futuro del pomodoro da industria, un distretto che da sempre rappresenta una parte importante non solo del mondo agricolo ma anche dell’economia piacentina. L’edizione del ventennale è stata presentata al Consorzio Terrepadane dall’Amministratore Unico di Piacenza Expo, Giuseppe Cavalli, da Direttore Sergio Copelli, dal Presidente del consorzio ospitante, Marco Crotti, e dai Presidenti delle due associazioni di produttori Asipo e Ainpo, Pier Luigi Arata e Filippo Arata.

“Per il nostro Consorzio – ha detto Crotti – il pomodoro rappresenta da sempre una produzione di grande importanza, un comparto d’eccellenza in cui lavorano tante azienda ma dietro cui c’è anche tanto indotto. Questo è un anno che si prospetta critico per l’aumento generalizzato dei costi, che ovviamente tocca anche il mondo agricolo. Tomato World, a cui collaboriamo, aiuterà sicuramente a fornire indicazioni importanti per la nuova stagione che si sta preparando”. Giuseppe Cavalli ha parlato di Tomato World come di “un vanto per Piacenza Expo, ma anche una dimostrazione concreta di sinergia fra gli attori del territorio. Piacenza Expo guarda al futuro con più ottimismo, grazie all’aumento di capitale interno sottoscritto e versato da tutti i soci storici, ma anche all’ingresso di nuove realtà. Il pomodoro da industria è una parte importante del Pil piacentino, e Tomato World rappresenta il contributo della nostra fiera a questa storica componente dell’agricoltura piacentina”.

Nelle due giornate di Tomato World gli organizzatori hanno messo in calendario cinque incontri tematici di approfondimento. “Non solo convegni di carattere tecnico e istituzionale – ha precisato Copelli – ma anche momenti di analisi e di riflessione dedicati alle innovazioni tecnologiche e ai nuovi processi produttivi, con un focus particolare sui progetti delle start-up giovanili. E per ottobre stiamo anche cercando di organizzare un evento celebrativo per i vent’anni di Tomato World, aperto anche al grande pubblico”.

Preoccupazione per l’aumento generalizzato dei costi è stato espresso anche dai Presidenti delle due Associazioni di produttori presenti al tavolo dei relatori.
“Quella di Piacenza – ha detto Pier Luigi Arata di Asipo – è la provincia più importante, a livello nazionale, per il pomodoro da industria. Noi rappresentiamo una realtà che riunisce circa trecento produttori tra Emilia, Lombardia, Veneto e Piemonte, e in questo momento che il prezzo per la nuova stagione non è ancora stato fissato, siamo preoccupati per la crescita dei costi energetici, dei materiali e delle attrezzature che probabilmente avranno una ricaduta sul prodotto finale. Tomato World anticipa l’avvio della stagione e sicuramente porterà contributi utili e costruttivi al nostro comparto”.

“Un comparto strategico per l’agricoltura e l’economia piacentina – gli ha fatto eco Filippo Arata di Ainpo – capace di creare un macro indotto per il territorio. I costi stanno lievitando con il passare del tempo; a novembre si parlava di una crescita del 12%, ora siamo oltre il 20%. A questi problemi si aggiunge anche quello delle riserve idriche, un tema che è fortemente tornato al centro dell’attenzione. Per fronteggiare questa situazione serve un concreto gioco di squadra tra produttori, associazioni, industriali e trasportatori, e credo che Tomato World possa fornire, sotto questo aspetto, un contributo importante”.

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