Maturità 2022, la protesta degli studenti “Noi lasciati soli, impensabile tornare alla normalità” foto

“Maturità 2022, così no va!”. Poche parole, affidate ad uno striscione fissato davanti al Liceo Respighi, per esprimere tutto il dissenso verso il ritorno alla modalità classica dell’esame di quinta superiore. Nei giorni scorsi, infatti, il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi ha definito le ordinanze per gli esami di Stato 2022, in cui sono nuovamente previste le prove scritte dopo due anni di sospensione a causa della pandemia.

Un ritorno alla normalità che non è stato accolto bene da molti studenti italiani, piacentini compresi. Una rappresentanza di loro – circa una cinquantina – si è data ritrovo nella mattinata del 4 febbraio sul Pubblico Passeggio per esprimere il suo punto di vista critico. “Noi studenti piacentini chiediamo giustizia, affinché venga predisposto un esame che sia adatto al nostro percorso scolastico – ha affermato la giovane Costanza de Poli, portavoce della mobilitazione, nonché presidente della consulta provinciale degli studenti-. Vogliamo un esame che non ci lasci da soli davanti a due prove scritte ed un orale tradizionale, quando per 3 anni abbiamo avuto una preparazione differente. Abbiamo diritto ad un esame che sia in linea con le nostre competenze e la nostra preparazione”.

Per gli studenti, l’ultimo anno è stato solo all’apparenza più regolare. “E’ quello che sembra – ha evidenziato De Poli -. In teoria le lezioni sono in presenza, però ogni due giorni ci sono classi che vanno in quarantena, e che quindi si alternano tra classe e didattica a distanza. Questa non è normalità!”

Protesta studenti esami di maturità

Tra i professori ci sono opinioni contrastanti sul ritorno all’esame classico. “Sono divisi – assicura De Poli – , in parte sono d’accordo con noi, in parte no. Secondo me, però, chi non riesce a capire le nostre motivazioni ha un limite. Non riesce a guardare oltre, a guardare ciò che è successo negli ultimi anni. Nessuno ha fatto didattica normale e quindi è impensabile non accettare queste motivazioni o perlomeno discuterne. Nessuno ci ha coinvolto, nessuno ci ha chiesto cosa ne pensavamo: anche a livello psicologico gli studenti sono distrutti, dopo due anni di pandemia. Non solo noi, un’intera società è distrutta: perché allora tornare ad una normalità che in realtà non esiste?”.

“Milioni di studenti si troveranno da soli davanti ad un’esame che hanno preparato di fretta e in 4 mesi, senza una base – rimarca la studentessa -. In questo periodo abbiamo fatto didattica in modo diverso, perché tornare alla vecchia normalità? Tutti ci dicono che dobbiamo trovarne una nuova, allora facciamolo! Rivoluzioniamo l’esame di Stato”. Gli studenti sono pronti a continuare la protesta. “Aspettiamo le direttive nazionali e poi ci uniremo alla voce di tutti gli altri studenti – conclude De Poli -. Piacenza da sola può fare poco, insieme agli altri invece possiamo dare un grande contributo”.

Protesta studenti esami di maturità

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