Pomodoro da industria, Confagricoltura “La trasformazione fa proposte irricevibili”

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Confagricoltura Piacenza torna sulla trattativa per la definizione del contratto quadro del pomodoro da industria dopo che nella giornata di giovedì 24 il tavolo di filiera ha chiuso ancora con un nulla di fatto.

“Le proposte della trasformazione, del tutto simili alle quotazioni della precedente campagna, sono troppo slegate dalla situazione attuale che vede un mercato mondiale tonico, con richieste in aumento e superfici in forte riduzione in tutti i principali Paesi nostri competitor, dove peraltro i contratti quadro si sono chiusi con aumenti del prezzo di riferimento del 20-25% rispetto al 2021” – rileva Confagricoltura Piacenza. “Con costi di produzione aumentati di 1200 euro ad ettaro rispetto allo scorso anno, una situazione geopolitica che spingerà ancora oltre sia i costi del gasolio che dei fertilizzanti, ammesso che siano reperibili, va davvero ben ponderata la possibilità di programmare colture alternative, che in questo momento garantiscono ottimi contratti e risultano decisamente meno impegnative sia sotto il profilo dei costi de dell’impegno”.

Non ultimo – sottolinea l’associazione – si profila una stagione siccitosa: dopo tanti sforzi gli agricoltori non potrebbero davvero permettersi di avere una campagna compromessa dalla mancanza d’acqua. “Alla luce di quanto considerato – conclude Filippo Gasparini presidente di Confagricoltura Piacenza – siamo profondamente convinti di fare l’interesse degli Associati invitando tutti a seguire scrupolosamente la programmazione indicata dalle Op anche nel momento in cui l’indirizzo fosse quello di contenere le superfici per evitare gravi perdite economiche derivanti dall’applicazione della proposta avanzata dalla trasformazione di fatto irricevibile e tale da minare la stabilità delle imprese”.

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