Sallusti alla Banca di Piacenza presenta il secondo libro scritto con Palamara

Pubblico delle grandi occasioni al PalabancaEventi (in Sala Panini e nelle sale Verdi e Casaroli videocollegate) per il direttore di “Libero” Alessandro Sallusti che, ospite della Banca di Piacenza, ha presentato in anteprima assoluta (la presentazione ufficiale sarà domani a Roma) la sua ultimissima fatica editoriale, “Lobby & Logge – Le cupole occulte che controllano ‘il sistema’ e divorano l’Italia” (Rizzoli).

Sallusti

Il direttore Sallusti ha illustrato le caratteristiche del volume: un’altra intervista a Luca Palamara (dal 2008 al 2012 il più giovane presidente dell’Associazione nazionale magistrati, membro togato del Csm dal 2014 al 2018, nell’ottobre del 2020 è stato radiato dall’ordine giudiziario a seguito di un’indagine sul suo ruolo di mediatore all’interno del sistema delle correnti della magistratura, provvedimento contro il quale ha presentato ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo) dopo quella dello scorso anno diventata – con il libro “Il sistema” – caso editoriale (e politico) avendo provocato una reazione a catena di dimissioni, ricorsi, sentenze. «Un libro – ha sottolineato il presidente esecutivo della Banca Corrado Sforza Fogliani presentando l’illustre ospite – che ha avuto un grande successo risultando il quarto più venduto in Italia e con quello di cui parliamo stasera che promette bene, essendo al momento già al secondo posto».

Il direttore di “Libero” ha raccontato di aver incontrato Palamara la prima volta nella primavera del 2020: «Gli dissi che aveva davanti due alternative: una lenta agonia travolto dal fango, oppure diventare protagonista di una operazione-verità svelando che cosa era accaduto nel nostro Paese negli ultimi 20 anni. Sul momento mi mandò al diavolo, ma due mesi dopo mi richiamò chiedendo se la mia offerta era ancora valida e precisando, però, che avrebbe accettato solo se gli garantivo che non avrei censurato nulla di quello che mi avrebbe detto. Gli risposi ponendogli io una condizione: che avrei scritto tutto ciò che fosse stato documentabile».

Sallusti

«Gli episodi e le storie che si trovano nei due volumi – ha proseguito Sallusti – non sono del tutto inediti per gli addetti ai lavori, ma lo sono senz’altro per l’opinione pubblica». Nel primo libro Palamara racconta la dinamica che sottende al fatto che un’inchiesta si possa aprire o non aprire, documentando che c’è un sistema al di sopra dell’amministrazione ordinaria della giustizia dove oltre alla magistratura entrano in gioco la politica e l’informazione. Nel secondo libro si racconta invece di un altro sistema («invisibile») in cui nuotano faccendieri, servizi segreti più o meno deviati, logge e lobby «che usano la magistratura e l’informazione per regolare conti, consumare vendette, fare affari». Quello che Sallusti ha definito il «dark web della giustizia, pericoloso non solo per le nostre libertà personali ma per la democrazia, se pensiamo che questa ragnatela ha fatto cadere quattro governi democraticamente eletti».

Un sistema che nonostante il terremoto provocato dal caso Palamara è, secondo il direttore di “Libero”, «in piedi come prima», anche se un merito le due pubblicazioni lo hanno avuto: «Quello di aprire una crepa in questo sistema deviato». Il direttore Sallusti ha concluso auspicando una vera riforma della giustizia, al momento irrealizzabile «per colpa di una classe politica non all’altezza, anche per responsabilità di chi va a votare», individuando nel Csm «la mamma di tutti i problemi della giustizia italiana».

Al termine dell’applauditissimo intervento, il presidente Sforza ha consegnato al direttore Sallusti la Targa del benvegnu, testimonianza dell’antica tradizione dell’accoglienza piacentina. Agli intervenuti è stato consegnato il volume, con l’autore che non si è sottratto al rito del firma-copia.

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