Visti bloccati e corsa ai bancomat “Mosca sotto shock per la guerra”

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«Stiamo malissimo, non riusciamo a comprendere come sia potuta accadere questa escalation». Esordisce così Natalia D., ragazza trentenne di Mosca, che per alcuni anni ha frequentato Piacenza e Milano come studentessa universitaria. (In ragione di tutelare quanto più possibile l’identità di chi ci fornisce la testimonianza che segue, la nostra testata giornalistica preferisce non rendere noto il cognome, ndr).

«Qui a Mosca la vita sembra scorrere come nulla fosse, le notizie che vengono riportate dai mass media russi sono frammentarie ed edulcorate». Inoltre da ieri (venerdì 25 febbraio) i social network come Instagram o Facebook hanno iniziato a funzionare male, parzialmente rallentati.

Mosca Natalia

Ci dai conferma delle manifestazioni a Mosca contro questo atto di forza del presidente Putin?
«Mi trovo nella capitale, ma qui non succede nulla. Non viene riportato nulla in merito a manifestazioni contro la guerra in Ucraina e tanto meno circa i migliaia di presunti arresti dei manifestanti. Non ho modo di dare conferma delle manifestazioni. C’è un gran via vai di polizia e di sirene, ma non saprei dire dove si sono diretti i poliziotti. So solo che qualche cittadino russo è sceso in strada, sgomento, sia qui a Mosca che a San Pietroburgo, ma nessuno ne parla, fatta eccezione per Meduza (un sito indipendente che ha sede a Riga, capitale della Lettonia). Anche confrontandomi con i miei amici nessuno ha notato niente all’infuori dell’ordinario ».

Credi che il presidente Putin goda di largo consenso?
«Putin non accetta di essere il leader autoritario che viene rappresentato agli occhi dell’opinione pubblica internazionale. La grande maggioranza di noi russi non condivide questa guerra. Siamo tutti tristi e in uno stato di shock profondo. Solo una persona che conosco mi ha detto che condivide l’invasione armata dell’Ucraina, ma non come atto punitivo nei confronti del popolo ucraino ma come rappresaglia nei confronti degli Usa perché da tempo starebbero attuando azioni manipolatorie tese a destabilizzare la Federazione Russa, strumentalizzando l’Ucraina. Ma sia io che tantissima gente qui non accettiamo questo tipo di pensieri, frutto di una visione distorta della realtà»,

Gran parte del mondo sta condannando questa azione militare, quali conseguenze temete?
«Innanzitutto siamo dispiaciuti, perché la consapevolezza è che noi qui non possiamo fare nulla per contrastare il nostro Governo: ci sentiamo impotenti e non è giusto. Adesso ci sentiamo isolati dal mondo. Non è giusto che le colpe e le scelte di Putin ricadano sulle spalle dei russi. Putin non sta agendo negli interessi nè della Russia, nè dei suoi cittadini. Allo stato attuale non possiamo uscire dai confini russi. Qualcuno si è precipitato nelle banche per ritirare grandi quantità di contanti perché le banche sono state bloccate. Non sappiamo come si evolverà la situazione. È una cosa pazzesca. Per i visti, tante nazioni hanno annullato il lavoro delle ambasciate e i visti non vengono più rilasciati. La figlia di una mia collega sarebbe dovuta partire questo weekend per iniziare lunedì 28 febbraio a frequentare l’Università a Praga ma il suo passaporto è trattenuto presso l’Ambasciata della Repubblica Ceca e il suo visto è stato congelato».

Mosca Natalia

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