“Il sistema emergenza a Piacenza funziona” I protagonisti di 30 anni di 118 al Gotico fotogallery

Una giornata dedicata a loro, operatori sanitari e volontari protagonisti di 30 anni di storia del 118 a Piacenza, protagonisti del servizio di emergenza che ha rivoluzionato in meglio il soccorso delle persone. Per celebrare la ricorrenza è stato organizzato un evento a Palazzo Gotico, realizzato dall’Ausl di Piacenza – in collaborazione con il Comune di Piacenza e in sinergia con Anpas, Croce Rossa Italiana e Misericordia, alla presenza delle autorità e di tutti i fautori del servizio.

Il servizio vero e proprio come lo è oggi, fu istituito con il decreto del Presidente della Repubblica del 27 marzo 1992, che consentì di realizzare le centrali operative del servizio di emergenza territoriale anche nelle altre città sulla base delle innovazioni introdotte nel capoluogo dell’Emilia-Romagna.

“In questi 30 anni il nostro lavoro è completamente cambiato,- ha spiegato Stefano Nani, dirigente Emergenza territoriale 118 Ausl Piacenza –  sono cambiate le procedure, i protocolli, le modalità di intervenire e assistere il paziente. Per fortuna non è cambiata la filosofia e la volontà del personale della rete di chi lavora, infermieri, medici, volontari. Piacenza in questo rappresenta una peculiarità unica e la sala di oggi con tante divise colorate e diverse tutte insieme mostra quello che è il 118 a Piacenza. E’ un modello che può essere preso ad esempio come riferimento, perchè funziona con tempi di intervento ottimali, con una buona professionalizzazione e una buona sinergia col volontariato”.

Enrica Rossi, direttore dell’emergenza territoriale, ha spiegato le peculiarità del 118 targato Piacenza: “La capacità che ha avuto nel corso della sua storia di restare ben integrato con il Pronto Soccorso, di far crescere i rapporti di collaborazione con le associazioni di volontariato, Croce Rossa e Anpas, e di valorizzare costantemente la figura dell’infermiere. La formazione continua è stato un cardine dell’esperienza di questi anni, per far funzionare al meglio la rete territoriale”.

“E’ bellissimo vedere questa sala illuminata da tanti colori diversi – sottolinea il direttore generale ad interim dell’Ausl Giuliana Bensa, che ha anticipato l’intenzione di candidare Piacenza all’attivazione della centrale 116117, destinata a servizi sanitari non urgenti – che testimoniamo da anni la collaborazione attivata a Piacenza, un modello unico in cui veramente lavorano assieme, fattivamente, i volontari, la rete dei sanitari che è molto capillare su tutto il territorio piacentino, e la nostra azienda. Questo modello è in grado di offrire, proprio per la sua capillarità, una risposta in tempi molto contenuti, e con un livello di professionalizzazione davvero straordinario. Non posso far altro che esprimere gratitudine ai volontari e ai professionisti del soccorso che partecipano al servizio del 118″.

Alessandro Guidotti referente provinciale di Croce Rossa Piacenza ha ricordato come l’integrazione tra operatori e sanitari si è costruita nel tempo in questi anni: “E’ maturata un’importante esperienza di collaborazione tra volontariato e professionisti, medici e infermieri che arrivano insieme alle nostre ambulanze”.

Paolo Rebecchi, coordinatore di Anpas Piacenza: “Piacenza è un ottimo esempio di integrazione, ricordo con il cuore aperto all’inizio l’esempio di Maurizio Saltarelli, portato avanti oggi da Stefano Nani. Mi auguro ci sia sempre la volontà di continuare in questa direzione che ha dato ottimi risultati nella tutela della nostra popolazione”.

“Il servizio 118 – ha detto il sindaco di Piacenza, Patrizia Barbieri – è una struttura staordinaria che si è consolidata come elemento di avanguardia. Un modello anche per altri territori, per la nostra capacità di fare squadra così come per la capacità di aver valorizzato il ruolo del volontariato, con Croce Rossa, Anpas e Misericordia, quello del personale infermieristico, di cui è stata valorizzata l’autonomia investendo sulla formazione, e l’aver dato vita a programmi innovativi, come la defibrillazione precoce”.

La parola chiave, per il prefetto Daniela Lupo, è coordinamento: sia tra sanitari che tra istituzioni, garantendo sempre una positiva collaborazione.  “Grazie al servizio 118 si sono evitate le sovrapposizioni degli inizi, evitando di creare zone d’ombra. Un sistema più efficiente, fondamentale quando si tratta di salavre vite umane. Bene la candidatura di Piacenza per il servizio 116117, destinato alla cura della persona, e che si rivolga l’attenzione anche verso l’attivazione del numero unico 112 per le emergenze. A Palermo, dove ho lavorato, è stato attivato, mantenendo però il doppio binario con la sanità, per non disperdere competenze”.

“L’attivazione del servizio 118 – continua Andrea Magnacavallo, direttore sanitario Asl e fino a un mese fa direttore del dipartimento Emergenza Urgenza – è stato un guado importante, ma i prossimi anni sono destinati ad essere ancora più strategici. Serve una visione strategica, come è accaduto 25 – 30 anni fa, perché ora il focus della sanità si sposta dagli ospedali sul territorio”.

“Sento in maniera particolare questo trentennale – dice Andrea Contini, direttore assistenziale Asl -, perché proprio 30 anni fa è iniziato il mio percorso professionale all’interno di questo servizio. Tornano alla mente tante emozioni e tanti ricordi, uno su tutti Maurizio Saltarelli, fondatore con Maurizio Arvedi del 118 di Piacenza”.

Mauro Gandolfini, presidente dell’Ordine dei Medici di Piacenza, ha sottolineato “il senso di appartenenza e di fraternità che trasmettono gli operatori del soccorso, testimoniato anche dal racconto di un volontario che ha detto “il 118 è la mia vita”. Mi ha molto colpito. E’ un servizio che è entrato a far parte anche della nostra vita, sembra che sia sempre esistito. Anch’io come molti, mi sono trovato nella necessità di dovervi ricorrere, ricevendo aiuto in maniera tempestiva e efficace”.

Elemento cardine del 118 è il personale infermieristico, come ha ricordato Fabio Mozzarelli, vice presidente delle professioni infermieristiche di Piacenza. “Noi siamo persone che lavorano per le persone – ha detto -, l’attivazione della centrale operativa ci ha portato a misurarci, nell’andare degli anni, con le nuove tecnologie. Come ordine, siamo sempre stati accanto agli infermieri, non solo in sede contrattuale, ma anche nei tavoli importanti dedicati alla nostra professione”.

I lavori della giornata sono proseguiti con altre due tavole rotonde, incentrate su “L’esperienza pilota dell’Emilia-Romagna: dall’istituzione del 118 come numero unico di soccorso sanitario a oggi” coordinata da Gianpietro Bisaglia (Ilpiacenza.it) con Maurizio Arvedi, già direttore dipartimento Emergenza urgenza Ausl Piacenza, Miriam Ducci, presidente Anpas Emilia-Romagna, Giuseppe Schirripa, direttore sanitario Croce Rossa Italiana Emilia-Romagna, Antonio Pastori, responsabile regionale 118 Emilia-Romagna.

A chiudere la giornata, il confronto su “Le peculiarità del sistema emergenza territoriale a Piacenza e le prospettive di sviluppo”, coordinato da Paolo Marino (Libertà) con Enrica Rossi, direttore Emergenza territoriale 118 Azienda Usl Piacenza, Rino Buratti, governatore Confraternita Misericordia Piacenza, Alessandro Guidotti, presidente Comitato Croce Rossa Piacenza, Paolo Rebecchi, coordinatore Anpas Piacenza, Daniela Aschieri, presidente Progetto Vita e direttore Cardiologia ospedale Piacenza, Stefano Nani, dirigente Emergenza territoriale 118 Ausl Piacenza

 

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