Le Rubriche di PiacenzaSera - Camminate piacentine

Camminate piacentine, la proposta di Piergiorgio e soci: l’anello di Montereggio

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Piergiorgio, Francesco e Gianni sono camminatori seriali da diversi decenni e instancabili organizzatori di cammini anche a tappe: il Camino di Santiago, la Francigena, la Via degli Abati, quella degli Dei e tanti altri pellegrinaggi sono nel loro palmares!

Riposte per un paio di giorni le scarpette infangate, hanno risposto al nostro invito di proporre un cammino da loro recentemente percorso: l’anello Montereggio/ Castello/ Roccia 5 Dita/ Passo Pianazze/ Montereggio, avente una lunghezza 10 km circa, una durata 3 ore e mezza (con le varianti 3 ore) e un dislivello di 320 m. Il percorso non è segnalato, tranne un paio di km da Costa Michele a Pianazze, sul tratto sterrato segnato come “Via Romea montana”. Ci sono volute due puntate per provare il percorso e definire le possibili varianti facilitatrici: la prima per evitare l’ardua salita iniziale, la seconda per evitare la troppo lunga discesa su asfalto.

Camminate Montereggio

Partiamo da Montereggio (fraz. di Farini) sulla strada che, staccandosi dalla provinciale di Val Nure, sale verso Le Moline e Passo Pianazze. Il paese si trova a 690 m di altezza e deve il suo nome – secondo una verosimile tradizione – a una concessione del re longobardo Astolfo (Mons Regius) al monastero di Bobbio. Sarebbero stati poi i monaci colombaniani a costruire, sul colle sovrastante il paese, la chiesa dedicata ai santi Gervaso e Protaso (ma oggi si festeggia S.Anna). La chiesa sarebbe stata edificata accanto a un castello (ora distrutto) che ha dato il nome al vicino borgo.

La camminata inizia dalla chiesa di Montereggio con una ripida salita contrassegnata dalle stazioni della Via Crucis. In circa mezz’ora, superata l’ultima stazione (la deposizione), ci si ritrova su un ampio spiazzo al cospetto della chiesetta in stile romanico di Castello, dalla quale si domina un bellissimo paesaggio affacciato sulle valli del Lardana (sovrastato dal corrucciato monte Burrasca) e del Nure. Un’anziana e cordiale signora (unica abitante del borgo) si premura di fornirci le chiavi per visitare la chiesa e alcuni depliant che ne illustrano la storia e le caratteristiche. Apprendiamo così che il luogo costituiva una meta di pellegrinaggio ed era un punto di riferimento sull’antica Via Romea montana che, provenendo dal Passo Linguadà, procedeva attraverso il Passo Pianazze, in direzione di Bardi e Borgotaro.

Camminate Montereggio

Variante n.1 (La Ca’/ Costa Michele) – Se si vuole evitare l’ardua salita iniziale, è possibile salire in auto oltre Montereggio per un paio di km fino al bivio per La Ca’. Appena prima delle case, su un palo di cemento contrassegnato dal numero 51 inizia un sentiero che in dolce salita e in circa 20/30 minuti porta a incrociare la strada asfaltata che porta a Castello. Girando a sinistra in circa 800 m si può raggiungere il borgo e la chiesa di Castello. Quindi si ritorna sulla strada in direzione Costa Michele.

A Castello prendiamo la strada asfaltata che porta sulla provinciale, per abbandonarla dopo un km al bivio per Costa Michele (indicato a sinistra). Il cammino procede tranquillo su una pista carrabile contrassegnata come Via Romea di montagna. Unico diversivo l’intrusione di un cane randagio attratto da una omologa femmina in calore al nostro seguito. L’animale ci segue per
lungo tratto, insensibile alle urla e alle minacce del proprietario. Ci avviciniamo alla roccia delle 5 Dita, un insieme di roccioni di origine ofiolitica che domina le valli circostanti. Superato Orlandazzo, attraverso una traccia di sentiero non segnalato, a sinistra della carrareccia, saliamo alle rocce. Restiamo incantati dal fenomeno naturalistico e dal paesaggio intorno. Aggirando il complesso roccioso, ridiscendiamo dalla parte opposta e riprendiamo la carrareccia. Poco più avanti sulla destra entriamo sul sentiero segnalato che porta al passo Pianazze.

Dal Passo scendiamo per strada asfaltata verso la Villa Regina Mundi, un edificio imponente costruito negli anni 50 come sede estiva del seminario, successivamente utilizzata per incontri e convegni e come residenza estiva per anziani, ora abbandonata. Proseguendo, sempre su asfalto, rientriamo a Montereggio.

Variante n.2 (Passo Pianazze/ La Ca’) – Per evitare la lunga discesa su asfalto abbiamo cercato un sentiero, per altro segnalato dalle cartine topografiche. Prima abbiamo fatto un inutile tentativo sulla vecchia mulattiera indicata dalla signora della trattoria “Le Pianasse” (al prezzo di un prosecco in piedi). Percorso ormai impraticabile. Allora dal Passo, attraverso il pratone sottostante e seguendo la linea elettrica, abbiamo puntato direttamente alla Regina Mundi. Sulla sinistra della villa abbiamo rintracciato un comodo sentiero (non segnato) che in meno di un’ora ci ha portato a Case Ratti. Di qui risalendo la strada asfaltata per qualche centinaio di metri abbiamo raggiunto La Ca’ e la nostra auto.

Ristori sul percorso – Da segnalare 2 trattorie interessanti. Una al Passo Pianazze (già citata) e l’altra a Montereggio (Trattoria Figoni). Entrambe accolgono con molta cortesia. Alla prima ci siamo limitati a un “bianchino”. Alla seconda abbiamo pasteggiato con molto piacere. Molto saporiti e di ottima fattura i primi (ci siamo accontentati di un tris) e i dolci. Vogliamo tornarci!

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