Disturbi alimentari, la pandemia raddoppia i casi. Il convegno Ausl

67 nuovi casi presi in carico nel 2021, quando abitualmente in dodici mesi se ne contavano tra 20 e 30.

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono in aumento anche a Piacenza, come ha spiegato sabato mattina in Sala Colonne il dottor Massimo Rossetti, responsabile del percorso diagnostico e terapeutico creato dalla Ausl. Un incremento sul quale ha giocato, sicuramente, quanto accaduto con l’emergenza pandemica del 2020, che ha fatto affiorare condizioni di disagio e patologie “emerse quasi come un’esplosione”. È questo uno degli aspetti che è emerso nel corso dell’evento informativo e formativo promosso dall’Azienda sanitaria di Piacenza in sinergia con l’associazione Puntoeacapo.

Il convegno ha puntato l’attenzione, in particolare, sull’impatto del Covid e dei social sui DCA: “È facile individuare gli aspetti negativi – ha evidenziato il dottor Rossetti – ma ci sono anche dei vantaggi, che ci hanno consentito di cambiare modalità di lavoro e che hanno permesso agli operatori sanitari di seguire i pazienti con nuovi approcci legati soprattutto alla tecnologia”.
Ne hanno parlato tutti i relatori della mattina, raccontando le esperienze dei vari servizi che si occupano di DCA a Piacenza: dalla Neuropsichiatria infanzia e adolescenza, con la sua semiresidenza e le attività ambulatoriali, alla Pediatria, non senza dimenticare il servizio che si occupa degli adulti in ospedale.

convegno Ausl disturbi alimentari

“La frequenza del problema, il suo impatto in costi umani e sociali e la tendenza all’incremento dell’incidenza del fenomeno richiedono uno specifico intervento di cura e di prevenzione dove siano integrate le terapie, le professionalità e le unità operative della nostro sistema”. A Piacenza sono una trentina i sanitari che, in modo trasversale ma sinergico, si occupano di questi disturbi: psichiatri e neuropsichiatri infantili, psicologi, medici e pediatri nutrizionisti, dietisti e biologi nutrizionisti, nonché infermieri per l’area internistica nutrizionale. Il 60 per cento dei pazienti è in età adulta mentre il 40 è minorenne, percentuale significativamente aumentata rispetto agli scorsi anni.

Quali sono i prossimi obiettivi di miglioramento del percorso? Cercare una maggiore collaborazione con le realtà associative e implementare gli interventi di supporto alle famiglie. Importante è anche la collaborazione con le scuole, come testimoniato dai dirigenti, insegnanti e alunni presenti in Sala Colonne: anche in questa direzione continuerà a rafforzarsi l’impegno dell’associazione e dell’Ausl nel futuro.

(da Facebook Ausl Piacenza)

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