La ripresa dell’economia piacentina nei primi sei mesi del 2021 (oggi di nuovo a rischio)

Il numero 40 di Piacenz@, la rivista della Camera di Commercio, Università Cattolica e Camera di Commercio, nel riportare i dati socioeconomici relativi al primo semestre 2021, restituisce un quadro complessivo, una visione d’insieme di quanto accaduto al sistema delle imprese e al mercato del lavoro piacentini durante quella che si è contraddistinta come una fase di ripresa generalizzata dai minimi della crisi pandemica scoppiata nella primavera del 2020. LEGGI IL REPORT INTEGRALE

I primi sei mesi del 2021 sono stati caratterizzati infatti a tutti i livelli – nazionale e internazionale – da una congiuntura economica favorevole, che è proseguita – con il consolidarsi della campagna vaccinale – anche nella seconda parte dell’anno e che ha portato a stime del prodotto interno lordo a consuntivo 2021 e a previsioni per il 2022 molto positive, specialmente per l’Italia che sembrava finalmente destinata – grazie in particolare al PNRR – a crescere più degli altri contesti. Oggi come ben sappiamo questa ripresa è purtroppo nuovamente a rischio, per via della guerra in Ucraina e delle ripercussioni che essa sta avendo sull’economia internazionale, sui prezzi delle materie prime e dell’energia (del resto già sotto pressione anche prima dello scoppio del conflitto). Gli eventi bellici stanno determinando una revisione al ribasso delle stime del PIL mondiale e dei paesi europei in particolare, e si spera che il 2022 non registri addirittura lo scenario più temuto, quello della “stagflazione”, dove l’assenza di crescita si accompagna a significativi livelli di inflazione.

Anche a Piacenza nel corso dei primi sei mesi del 2021 si sono potuti osservare pressoché in tutti i settori economici diffusi segnali di recupero rispetto ai minimi del 2020, un recupero che però in molti casi non è ancora sufficiente a ristabilire i valori pre-Covid, come ben evidenziano le frecce rosse della tabella sotto riportata riferite ai comparti del manifatturiero, delle costruzioni e del commercio, oltre che al turismo, agli impieghi bancari e, sul mercato del lavoro, alla Cassa Integrazione. In quest’ambito, dobbiamo comunque rilevare come, anche nel corso del primo semestre 2021, in molti casi l’economia piacentina abbia saputo reagire meglio degli altri contesti alle dinamiche in atto, con prestazioni più positive (o meno negative) di quelle delle province vicine e/o di quelle medie nazionali e regionali.

Così è per l’indicatore della produzione industriale, che mostra da noi una variazione tendenziale (+12,9%) superiore a quella regionale (+11,9%), oltre che un gap sul 2019 inferiore (-3,8% contro -4,8%); stesso andamento per le vendite del commercio al dettaglio (Piacenza: +9,2%; Emilia-Romagna: +5,0%), non invece per il volume d’affari del settore delle costruzioni, che nel piacentino chiude il semestre con un incremento del 5,7% sul 2020 (+6,2% in regione), e ad un livello che risulta ancora inferiore del 7% rispetto al primo semestre 2019 (-4,8% il dato emiliano-romagnolo). Fa meglio il settore immobiliare residenziale, con le compravendite di immobili destinati ad abitazione che nei primi nove mesi del 2021 crescono nella nostra provincia di quasi il 70% rispetto allo stesso periodo del 2020 e di oltre il 40% sul 2019, evidenziando anche qui una dinamica più positiva di quella regionale e nazionale.

Anche i dati sugli scambi commerciali con l’estero confermano la ripresa del sistema produttivo piacentino. Da una parte, le esportazioni (2,8 miliardi di euro nei primi sei mesi del 2021) fanno segnare una crescita tendenziale del 9,2%, dopo il calo del 2,8% registrato nel 2020. Il recupero sul 2019 (+6,1%) è in linea con quanto osservato per l’Emilia-Romagna (+6,6%) e superiore a quello dell’Italia (+4,1%). Il settore meccanico in particolare – il secondo comparto locale per export – registra un incremento tendenziale del 3,7%, non riuscendo però a recuperare i valori pre-covid. D’altro canto, le importazioni (2,9 miliardi di euro) mostrano una crescita ancora più sostenuta (+22,1% sul 2020 e +18,2% sul 2019), confermando l’aumento – grazie alla ripresa – della domanda di materie prime, semilavorati e prodotti finiti da parte del sistema economico locale.

I primi sei mesi del 2021 registrano l’atteso “rimbalzo” congiunturale anche per il settore del turismo, uno dei più colpiti a livello economico dalla pandemia nel 2020. Il progressivo ritorno ad una situazione di maggior normalità dal punto di vista degli spostamenti ha infatti determinato a livello provinciale un incremento tendenziale dei flussi di turisti del 44% e dei pernottamenti del 47% rispetto al primo semestre 2020. Un incremento che però in entrambi i casi non è ancora sufficiente a superare i livelli del 2019, registrandosi un -49% per gli arrivi ed un -31% per le presenze rispetto ai primi sei mesi di quell’anno. Va però qui sottolineato come il nostro territorio abbia avuto in generale anche in questa occasione una prestazione migliore rispetto a quella media regionale e a quella di tutte le altre province emiliane.

Miglioramenti si osservano infine sul mercato del lavoro locale, con il calo della Cassa Integrazione di 4,3 milioni di ore rispetto al primo semestre 2020 (una variazione pari a -45%, superiore a quella registrata a livello regionale, -39%, e nazionale, -20%) e l’aumento delle posizioni lavorative dipendenti. Piacenza emerge per essere uno dei mercati del lavoro provinciali che guadagnano occupazione, con un saldo tra avviamenti e cessazioni positivo per circa 1.300 posizioni di lavoro, a differenza ad esempio di Parma che registra un saldo pressoché nullo, o di Ferrara e Ravenna che conoscono invece una dinamica negativa.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.