Pnrr a Piacenza, ecco tutti i progetti. Spunta la stazione per i treni ad idrogeno

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A Piacenza una nuova stazione per rifornire i treni ad alta velocità ad idrogeno. L’innovativo progetto è stato presentato nella mattinata del 29 marzo – insieme a tanti altri, anche se non tutti, giocoforza, saranno finanziati – nell’ambito degli interventi da mettere in campo nella nostra provincia con il pacchetto di risorse proveniente dal Pnrr (Piano nazionale ripresa resilienza). L’elenco delle progettualità dei comuni, presentato questa mattina in Provincia e pubblicato sul sito istituzionale, rappresenta una fotografia di quello che è stato segnalato all’amministrazione provinciale. Non è ovviamente escluso che ci siano progetti già presentati dai comuni su bandi pnrr non ricompresi in questo censimento perché non segnalati, così come non è escluso che i Comuni possano presentarli nei prossimi mesi.

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Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura. Ma anche istruzione, ricerca, mobilità sostenibile e transizione ecologica. E quindi inclusione, coesione e salute. Tanti i ‘rami’ d’intervento previsti dal piano di rilancio post-pandemia, ognuno dei quali ha portato all’elaborazione di una serie di progettualità “potenziali” che troveranno, auspicabilmente, attuazione nei prossimi anni.

A proporli – nella sala Consiglio della Provincia di Piacenza – all’attenzione di stakeholders, amministratori, associazioni di categoria e parti sociali sono stati i referenti dei tre gruppi di lavoro costituiti nei mesi scorsi in seno al Tavolo per lo Sviluppo.

Ad illustrare l’idea di una stazione ad idrogeno nella nostra città è stato Claudio Bassanetti di Confindustria, coordinatore del gruppo “Rivoluzione verde e transizione ecologica (missione 2) + Infrastrutture per una mobilità sostenibile (missione 3)”.

“Il progetto – ha evidenziato – si prefigge l’obiettivo di rendere Piacenza più attrattiva grazie ad una nuova stazione per l’Alta Velocità. Al fine di rendere fattibile il progetto si propone di realizzare una stazione in grado di rifornire i treni ad idrogeno di futura realizzazione. Questo vantaggio competitivo potrebbe giocare un ruolo fondamentale nella scelta di Piacenza come stazione intermedia tra Milano e Reggio Emilia con beneficio sia per i tantissimi pendolari piacentini che per tutti i milanesi interessati alla qualità della vita di una città media come Piacenza”.

Accanto al progetto sulla stazione ad idrogeno, il gruppo coordinato da Bassanetti ne ha messi a punto altri due per la mobilità sostenibile: una pista ciclabile che colleghi Bobbio e Piacenza – “il progetto esiste in realtà da tempo” ha evidenziato – e poi uno scalo ferroviario europeo, al fine “di perseguire l’esigenza di spostare il traffico merci da gomma a rotaia per rendere più competitivo il territorio ed allo stesso tempo salvaguardare l’ambiente sempre più compromesso dalle emissioni degli autoveicoli”.

E poi due progetti per il potenziamento delle energie rinnovabili. Il primo, rinominato AgroPV, “ha l’obiettivo di sostenere lo sviluppo e l’espansione di tecnologie Agrivoltaiche sostenibili sia a livello locale che a livello nazionale”; il secondo – chiamato Geoscambio – “mira a realizzare ed a diffondere il principio e la tecnologia del Geoscambio (o Geotermia a Bassa Entalpia), che è definibile come un sistema che utilizza il sottosuolo come serbatoio da cui prelevare o verso cui dissipare calore, utilizzando poi una Pompa di Calore Geotermica (acquaacqua) con finalità di climatizzazione (invernale ed estiva) di un edificio”.

Altri progetti sono stati presentati da Enrica Gambazza, relativamente al gruppo di lavoro “Digitalizzazione, innovazione, Competitività, Cultura (missione 1) + Istruzione e Ricerca (missione 4)” e da Lucia Fontana, per il gruppo “Inclusione e Coesione (missione 5) + Salute (missione 6)”.

Capitolo a parte del tavolo provinciale sul Pnrr è stato poi quello sulle progettualità dei Comuni piacentini e dell’Ausl di Piacenza. “Nei Comuni della nostra provincia – ha spiegato Vittorio Silva, direttore generale della Provincia di Piacenza – sono stati elaborati in tutto 335 progetti: si stima che i fondi disponibili per i Comuni a livello nazionale saranno di circa 50 miliardi, quindi, in proporzione, Piacenza dovrebbe disporre di “potenziali” 240 milioni di euro. La data di scadenza è il 2026, se giungeremo a quel traguardo avendoli impiegati tutti vorrà dire che saremo stati bravi”.

“Dal punto di vista delle sei missioni PNRR – ha aggiunto Silva -, la maggioranza degli interventi ricade nella Missione 2 – “Rivoluzione verde e Transizione ecologica”, 161 progetti (il 48%) per un totale di 158.900.828,84 euro di investimenti (45%). Seguono, dal punto di vista degli importi, gli interventi della Missione 4 – “Istruzione e Ricerca” (36 progetti per una spesa di 71.479.036,36), della Missione 5 – “Inclusione e coesione” (46 progetti per una spesa di 61.940.048,00 euro), della Missione 1 – “Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura” (88 progetti per una spesa di 60.249.208,70 euro), mentre per quanto riguarda la Missione 6 – “Salute” gli interventi previsti sono 4 per un investimento di 4.700.000,00 euro. La Missione 3 – “Infrastrutture per una mobilità sostenibile – Ferrovie, Aeroporti e Porti” non registra interventi”.

Due le linee di intervento su cui si focalizzerà invece l’Ausl con i fondi del Pnrr. La prima è quella della medicina territoriale, con il potenziamento di Case di Comunità, Centrali Operative Territoriali e Ospedali di Comunità; la seconda avrà come punto di riferimento l’innovazione, ricerca e digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale.

In conclusione, il presidente della Provincia Patrizia Barbieri ha voluto sottolineare come “ogni progetto presentato, indipendentemente dal fatto che venga finanziato o meno, rappresenta un patrimonio per il territorio, da custodire anche per il futuro”.

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