Salvini contestato al confine tra Polonia e Ucraina, dal sindaco e dai fotografi piacentini

Non è stata proprio un’accoglienza trionfale quella tributata al leader della Lega Matteo Salvini, che si è recato in visita al confine tra la Polonia e l’Ucraina per manifestare solidarietà a chi fugge dalla guerra voluta dal presidente russo Vladimir Putin.

Prima il sindaco della città, Wojciech Bakun, pur ringraziando l’Italia, ha sventolato davanti a Salvini una maglietta con la scritta “Esercito di Putin” e, parlando al segretario leghista, ha detto: “Io non la ricevo, venga con me al confine a condannare” il presidente russo. Chiaro il riferimento alle simpatie politiche per Putin che il leader leghista non mai nascosto in passato. Ma non è finita qui, come si vede in questo video postato su Facebook, Salvini è stato contestato anche da alcuni italiani, che gli hanno gridato: “Buffone, mettiti la maglietta di Putin”. Tra questi i fotografi piacentini Marco Salami e Sergio Ferri, partiti nei giorni scorsi per recapitare medicinali e altri beni ai profughi.

Salvini ha detto che l’obiettivo della sua “missione” in Polonia è quello di “lavorare per la pace, garantendo l’invio di aiuti italiani”, e “impegnarsi per favorire l’arrivo e l’ospitalità in Italia di bimbi, donne e famiglie in fuga dalla guerra”. “Non ci interessa la polemica della sinistra italiana o polacca, siamo qui per aiutare chi scappa dalla guerra”.

Ecco il post di Sergio Ferri, uno dei fotografi piacentini in Polonia in missione di solidarietà tra i profughi raccolti nella cittadina di confine di Przemysl.

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