Tra obiettivi e stati d’animo opposti, al Garilli scatta l’ora del derby

Dopo il turno infrasettimanale di campionato non c’è tempo per riposare: è tempo di derby per Piacenza e Fiorenzuola, che si affrontano domenica pomeriggio al Garilli (fischio d’inizio ore 17.30) in una sfida sentita da entrambi le parti. Le due squadre arrivano alla gara con stati d’animo opposti: i biancorossi col morale alto dopo la bella e importante vittoria sul campo del Renate, i rossoneri vogliono invece rialzare la testa dopo il brutto ko interno nello scontro diretto con la Pro Patria, che ha interrotto una striscia di quattro risultati utili consecutivi.

QUI PIACENZA – Archiviato definitivamente il discorso salvezza, la squadra di Scazzola può guardare ai playoff con relativa tranquillità, avendo accumulato un buon tesoretto da gestire sull’undicesima posizione. Per il match di domenica, il tecnico biancorosso recupera Bobb e Suljic – assenti mercoledì per squalifica – e anche Nava tornerà ad occupare il suo posto in difesa. “Veniamo da una bella, netta e meritata vittoria, ma come sempre nel calcio dalla partita successiva si riparte da zero – afferma Scazzola alla vigilia -. Dovremo essere molto attenti e concentrati per una partita che mette in palio tre punti importanti. Il Fiorenzuola, al pari del Piacenza, sta disputando un ottimo campionato ed è una formazione temibile, ma dovremo pensare alla nostra prestazione e a dare il meglio”.

QUI FIORENZUOLA – C’è voglia di riscatto in casa Fiorenzuola dopo lo scivolone di mercoledì, ma resta la serenità data da una stagione fin qui assolutamente positiva che vede i rossoneri con un margine di quattro punti sulla zona playout a sei giornate dal termine della stagione. Tabbiani recupera Cavalli, dopo la squalifica, insieme a Sartore, mentre sono da valutare le condizioni di Ferri. “Con la Pro Patria – le parole del tecnico – ha funzionato poco, siamo stati lenti, perdendo tutti i duelli. Sapevamo che facendo risultato avremmo messo probabilmente un grande mattone in chiave salvezza e per questo c’è rammarico. Questo ci deve servire da lezione: siamo una squadra giovane che deve sempre rimanere al cento per cento mentalmente. La strada è molto lunga, mancano sei partite e tutto può succedere, dobbiamo riattaccare subito la spina ma sono sicuro che i ragazzi riusciranno a riprendersi. Domenica mi aspetto una gara difficile, il Piacenza è una squadra forte con giocatori importanti, ma adesso tutte le partite saranno complicate: dobbiamo reagire e riprendere il cammino, giocando con la stessa personalità che la squadra ha dimostrato per gran parte della stagione”.

IL COMMENTO ALLA VIGILIA DI LUIGI CARINI – Il derby tra Piacenza e Fiorenzuola in programma domenica pomeriggio allo stadio Garilli con inizio alle 17,30, ha un sapore insolito, sicuramente anomalo per una partita che possa definirsi con tale nome. Derby, infatti, significa competizione sportiva tra due squadre appartenenti alla stessa città o regione. Questo per definire una leadership, una specie di riconoscimento di potere e di superiorità che, specie nell’ambito sportivo (e non solo) è assai complicato accettare. Per Piacenza e Fiorenzuola, invece, non è così. La città capoluogo di provincia ha sempre rappresentato la nobiltà calcistica della zona per tradizione, anzianità e titoli e passato storico acquisito. A questo aggiungeremmo anche “per ambizioni”. Nella nostra provincia non ci sono mai state realtà calcistiche di una certa consistenza. Un tempo Castellana e Pontolliese hanno avuto un ruolo importante, calcisticamente parlando, ma la loro sfera non è mai andata oltre il territorio regionale. Più recentemente anche il Carpaneto ha avuto momenti di prestigiosa vetrina, mentre ora ci stanno provando Nibbiano ed Agazzano.

A differenza di questi, invece, il Fiorenzuola ha una propria storia illustrata da successi e da partecipazioni a campionati nazionali: tra le sue file sono passati calciatori di valore e di fama anche internazionale (vedi Toni) ed allenatori di assoluto livello, essendo capace di ritagliarsi uno spazio importante nel calcio di provincia. Lo ha fatto senza fare mai proclami, senza alzare la voce o con successi effimeri o estemporanei ma facendo del calcio con competenza, serietà, programmazione nel rispetto dei canoni e dei valori sportivi. Per questo ha saputo guadagnarsi la stima e la simpatia di tutti coloro che amano il calcio ed i suoi valori, tifosi piacentini in primis. Non c’è quindi rivalità tra le due tifoserie ed anche tra le società ci sono sempre stati rapporti cordiali, fattivi e di collaborazione. Attualmente, poi, si verifica un caso singolare: il presidente dell’una (Piacenza) ed il vice presidente dell’altra (Fiorenzuola) sono fratelli: Roberto e Giovanni Pighi.

Sul campo, invece, la musica sarà diversa perché entrambe sono bisognose di punti e provengono da situazioni molto diverse. Il Piacenza ha disputato a Renate probabilmente la sua miglior partita stagionale e vede la possibilità di migliorare l’attuale posizione di classifica (nona) per poter disputare, poi, i play off con consistenti vantaggi (arrivare quinti o sesti sarebbe quanto mai opportuno). Il Fiorenzuola, invece, sta lottando per una salvezza che avrebbe un valore enorme se conquistata evitando i play out perché ottenuta con grandi meriti agonistici, una squadra giovane con produzione locale ed artigianale. Era ed è ancora sulla strada giusta anche se, purtroppo, la sconfitta (e la cattiva prestazione) dell’ultima partita casalinga contro la Pro Patria ha complicato la classifica creando un certo allarmismo. Conoscendo le capacità del suo allenatore Tabbiani siamo certi che la squadra valdardese saprà trovare in breve tempo i rimedi e recuperare i soliti valori e superare l’imprevisto empasse.

Entrambe le squadre, dunque, hanno assoluto bisogno di punti. Il pareggio potrebbe andare bene soltanto al Fiorenzuola che poi potrebbe sfruttare le ultime non difficili 5 partite per racimolare i punti salvezza. Tatticamente le due squadre applicano moduli assai differenti. Più manovrata l’azione del Piacenza di Scazzola, più di rimessa e di contropiede la tattica preferita da Tabbiani. Non sappiamo se sarà una bella partita; siamo certi, però, che entrambe le squadre onoreranno lo sport ed i suoi valori morali e tecnici.

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