Ucraina, oltre 18mila i profughi accolti in Emilia-Romagna: più di 8mila minori

Bologna – 18.669 profughi accolti in Emilia-Romagna, pari al 24,8% dei 75mila circa arrivati finora in Italia, di cui 8.194 minori (il 43,9% del totale). Questi i dati, aggiornati a martedì 29 marzo, dell’impatto in Emilia-Romagna dell’emergenza Ucraina.

Un’emergenza completamente diversa dalle precedenti, con flussi altamente significativi, dove l’accoglienza avviene in netta prevalenza all’interno delle famiglie e delle reti amicali, in seconda battuta nella rete Cas (Centri di accoglienza straordinaria) e Sai (Sistema di accoglienza e integrazione), con un forte coinvolgimento di tutti gli attori: Comuni, Prefetture, Protezione civile, Terzo Settore. Il tutto in un’ottica di continuo confronto e interlocuzione della Regione con il Governo.

Il punto è stato fatto stamani in un’informativa durante la Commissione Territorio, Ambiente, Mobilità, riunita in seduta congiunta con la Commissione Politiche per la Salute e Politiche sociali, la Commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, e la Commissione per la parità e per i diritti delle persone. Ha aperto gli interventi l’assessore alla Protezione civile, Irene Priolo, seguita dalla vicepresidente Elly Schlein, dall’assessore alla Scuola, Paola Salomoni, e da Giuseppe Diegoli (dirigente assessorato Politiche per la salute).

“Stiamo portando avanti un lavoro di squadra, la sfida è gestire in maniera integrata un’emergenza completamente diversa dalle precedenti – ha sottolineato l’assessore Priolo -. La complessità della situazione fa emergere un sistema, quello della nostra Regione, che sta reggendo, con tanti attori coinvolti”. Priolo ha ripercorso le tappe dall’inizio del conflitto, ponendo l’accento su un’accoglienza che, in Emilia-Romagna, sta avvenendo in maniera diversificata: “Molti profughi hanno trovato rifugio presso parenti e amici, chi non è riuscito ha trovato ospitalità nella rete Cas e Sai a supporto di questo sistema di accoglienza diffusa. Proprio ieri- ha aggiunto l’assessore- è stata firmata l’ordinanza del Dipartimento nazionale di protezione civile che stanzia risorse per l’autonoma sistemazione e per l’accoglienza attraverso il terzo settore con 15.000 posti disponibili a livello nazionale”.

“La Regione Emilia-Romagna si conferma ancora una volta terra d’accoglienza”, ha sottolineato la vicepresidente Schlein, evidenziando come la maggior parte dei profughi siano donne, bambini e bambini, “e quindi soggetti fragili”. La vicepresidente ha illustrato il lavoro di coordinamento in corso con il mondo del volontariato, e la preoccupazione per l’emergenza minori, soprattutto quelli non accompagnati, per il quale c’è stato un confronto proficuo con il Tribunale dei minori, che ha già prodotto linee guida ad hoc.

L’assessore Salomoni ha evidenziato il “costante rapporto” con l’Ufficio scolastico regionale in merito all’inserimento dei giovanissimi profughi a scuola, dalla primaria alle superiori (ad oggi 850), e “il pacchetto di misure straordinarie per l’accoglienza, il supporto e il sostegno agli studenti universitari provenienti dall’Ucraina” con il bando ER.GO appena pubblicato; bando che mette a disposizione insieme agli Atenei dell’Emilia-Romagna borse di studio e posti alloggio nelle residenze universitarie gestite dall’Azienda regionale per il Diritto agli Studi Superiori.

I dati e l’accoglienza – A ieri, martedì 29 marzo, sono 18.669 profughi accolti in Emilia-Romagna, pari al 24,8% dei 75mila 115 finora arrivati in Italia. Sul totale 8.194 i minori ospitati in regione, ossia il 43,9% degli arrivi. Rimini è la città con il maggior numero di persone ospitate3.357 (il 17,9% sul totale regionale); seguono Bologna con 3.243 (17,4%); Reggio Emilia (2.859 pari al 15,4%); Modena con 2.534 (13,6%); Ferrara con 1.716 (9,2%); Piacenza 1.282 (6,9%); ForlìCesena con 1.277 profughi (6,8%); Ravenna con 1.259 (6,7%) e Parma con 1.142 (6,1%). In tutta la regione, sono 1.359 i profughi accolti nella rete dei Cas, la cui disponibilità in questi giorni sta arrivando a ulteriori 830 posti.

Per garantire l’accoglienza temporanea in emergenza, la Protezione civile ha approntato 3 moduli da 750 posti oltre alla possibilità di allestire in luoghi strategici 2500 posti letto. Ha inoltre condotto una specifica ricognizione sulle strutture ricettive del territorio, in collaborazione con i Comuni, e ha individuato una disponibilità di 3.737 posti dei quali al momento ne sono occupati solo 38, in provincia di Bologna. Si precisa in questo caso che, l’utilizzo degli alberghi, ai sensi dell’ordinanza 872 del 7 marzo (art. 2 comma 1 lettera b), prevede infatti, specificatamente, che i Commissari delegati, nell’ambito della propria competenza territoriale, assicurino, in un rapporto di sussidiarietà con le Prefetture, soluzioni urgenti di alloggiamento ed assistenza temporanea, nelle more di individuazione di soluzioni di accoglienza (Cas e Sai) da parte delle Prefetture stesse.

Con il Dpcm del 21 marzo, sono stati stanziati 355 milioni, dei quali 152 alle Regioni per l’accesso dei profughi alle prestazioni del Servizio sanitario. Sono in arrivo risorse per nuove forme di accoglienza diffusa in collaborazione con Comuni, Terzo settore e volontariato, per un massimo di 15mila rifugiati. Altri fondi sono destinati a forme di sostentamento, fino ad un massimo di 60.000 persone, sono rivolte a chi ha trovato autonoma sistemazione (ordinanza di ieri), per la durata massima di 90 giorni dall’ingresso nel territorio nazionale con termine non oltre il 31 dicembre 2022. Si tratta di un contributo di 300 euro al mese per ogni soggetto maggiorenne e 150 euro per i minorenni.

La Regione è anche pronta a intervenire anche all’estero. Il Dipartimento nazionale di Protezione civile – tramite la Commissione delle Regioni e delle Province Autonome – ha richiesto il concorso delle Regioni con moduli di assistenza alla popolazione da inviare ai confini con l’Ucraina per 250 persone assistite. L’Emilia-Romagna ha comunicato la disponibilità di un modulo dotato di 40 tende PI88 autostabili complete, 250 posti letto, 8 moduli servizi igienici (da 3 unità ciascuna), 2 moduli servizi igienici per portatori di handicap, 1 gruppo elettrogeno 300 kw, 1 impianto elettrico campale, 1 container di materiale idraulico, 2 torri faro su carrello, 1 container materiale di consumo generico (DPI, coperte), 1 tensostruttura 12×20 completa, grelle per pavimentazione sotto-tenda e carrello sollevatore, 1 mezzo mobile per le telecomunicazioni. Il convoglio necessario per il trasporto di detto materiale è costituito da 14 autoarticolati, oltre ai mezzi per il trasporto dei volontari (necessari per l’allestimento del modulo) e degli operatori al seguito. Al momento sono stati attivati, e conferiti, i moduli di Friuli Venezia Giulia – in Slovacchia – e delle Province autonome di Trento e Bolzano, in Moldova.

A fronte della richiesta del Dipartimento nazionale di Protezione civile di disponibilità alla donazione di cucine campali da consegnare in Polonia, è pronta a partire una cucina per 500 pasti/turno corredata di tutti gli accessori. Si tratta di un modulo abitativo allestito e apribile che raggiunge le dimensioni di 30 metri quadrati.

IL PORTALE DELLA PROTEZIONE CIVILE – È online #OffroAiuto: la piattaforma del Dipartimento della Protezione Civile che consente a cittadini, aziende ed enti del Terzo Settore o del Privato Sociale di offrire beni, servizi e alloggi per sostenere la popolazione ucraina.  Obiettivo della Piattaforma è creare uno strumento agile a supporto della gestione emergenziale per rispondere in modo tempestivo ed efficace alle necessità dei cittadini ucraini. Un database che consenta anche di rispondere in modo dinamico alle diverse esigenze che possono emergere nel tempo, nell’ambito di uno scenario emergenziale in continua evoluzione.

Per offrire un contributo è sufficiente accedere a offroaiuto-emergenzaucraina.protezionecivile.gov.it, selezionare la tipologia di offerta, compilare il modulo e confermare poi la propria offerta tramite cellulare. È possibile anche inserire più offerte. In questo caso, per una migliore gestione del dato è necessario compilare un modulo per ciascuna. Le offerte di beni, servizi e ospitalità saranno inviate alle strutture di coordinamento dell’emergenza, alle organizzazioni di volontariato di protezione civile e ai soggetti del Terzo Settore o del Privato Sociale impegnati nelle attività di accoglienza e sostegno alla popolazione.

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