“Cultura è elemento di crescita. Servono investimenti, non volontari”

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Piacenza Oltre in merito allo sviluppo culturale della città, in vista delle prossime elezioni

La cultura è elemento di crescita e sviluppo, anche economico, di un territorio. Questo è un dato di fatto che purtroppo non ha trovato grandi riscontri nell’azione della giunta Barbieri, che si è lasciata sfuggire molte opportunità, non ultima quella di avere (e a costo zero) le sculture del Paladino, che, senza una valida ragione, solo per inedia o inefficienza da parte di chi ci amministra attualmente, sono rimaste a lungo inutilizzate e hanno ormai preso il volo. Nella proposta di Piacenza Oltre, la lista civica che appoggia Katia Tarasconi alle prossime elezioni amministrative del 12 giugno, la cultura è un asse portante dell’azione di sviluppo e cura della città.

Tra le proposte in campo si sottolinea come i maggiori poli d’attrazione, come la Galleria Ricci Oddi, vadano sostenuti e valorizzati e questo richiede una maggiore dotazione di personale specializzato, anche in ottica di conservazione delle opere, e non, come raccontano le cronache degli ultimi giorni, la ricerca di volontari per la prossima mostra dedicata allo stesso Klimt dal 12 aprile. È un affronto anche a chi di cultura ci vive, si tratta di svilire una classe professionale già duramente colpita.

Gli spazi della cultura devono vivere e non rimanere sepolcri, questo vale tanto per la parte museale quanto per la parte teatrale. Servono più spazi utili per produzione, progettazione, realizzazione (in coordinamento eventualmente con la Fondazione Teatri) di progetti trasversali a tutti gli ambiti artistici (musica, pittura, danza etc.) e non affidarsi solamente al Teatro Municipale. Gli spazi esistono, serve la volontà di recuperarli, crearne di nuovi e soprattutto viverli. Sono una decina le compagnie piacentine tra amatoriali e professionistiche, serve dare loro la “battuta” affinché proseguano il loro lavoro. I bandi, soprattutto per la scena locale, sono uno strumento prezioso che va preservato e alimentato. Discorso simile può essere fatto per la musica le realtà emergenti, spesso costrette a fuggire per trovare palchi su cui potersi esibire. È necessario riprendere la strada di ciò che fu Tendenze, un Festival in grado di attirare band a Piacenza e di far vivere una parte della città.

Vorremmo portare all’attenzione anche il tema delle biblioteche, spazi da sempre preziosi, ma che nell’epoca del post-Covid assumono un valore ancora più importante: i bambini e i ragazzi hanno oggi più che mai bisogno di luoghi sicuri e adatti a loro per confrontarsi e imparare a crescere. Le biblioteche sono importanti anche per il valido supporto alle scuole per il completamento e la ridefinizione della didattica e della acquisizione di autonomia. Per questo riteniamo che sarebbe opportuno ristrutturare i due piani della biblioteca Passerini-Landi, rimasti incompleti, per aumentare gli spazi a disposizione, anche con sale e spazi per lavori di gruppo, rendendo così la sede centrale del Polo Bibliotecario piacentino il gioiello che potrebbe essere. Le sedi decentrate delle biblioteche comunali godono di una grande affluenza di pubblico e nel tempo sono diventate un vero e proprio punto di riferimento per gli abitanti della zona sia per la pubblica lettura sia per le sale studio. Questo dimostra che c’è davvero bisogno di questi spazie in ogni quartiere. Sarebbe opportuno quindi pensare di utilizzare aree militari in fase di dismissione al fine di realizzare nuove sedi bibliotecarie soprattutto per ragazzi (La Veggioletta per citare una zona).

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